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Le infiltrazioni di acqua sotto l'argine sinistro del fiume Secchia all'altezza dell'area golenale di Soliera, disegnata dall'argine e dall'antico percorso del fiume, sono aumentate nei giorni scorsi e nel fine settimana, sicuramente rispetto a quanto documentato due settimane fa. L'acqua sgorga dal fondo, visibile all'interno delle corone di sacchi, e fuori. Come in una potente risorgiva, che trova sfogo proprio in quel tratto di fiume nel punto in cui il vecchio argine si unisce a quello generato dal taglio di meandro che secoli fa raddrizzò artificialmente l'antico percorso costituito da quelle serpentina oggi testimoniata dall'insenatura dell'area golenale. Ma questo è un altro discorso, da approfondire in altro contesto.
Ciò che preoccupa oggi è che il fenomeno di infiltrazioni alla base esterna dell'argine in sinistra, che soprattutto in questi ultimi anni, dopo l'alluvione del 2014, ha registrato diversi interventi di manutenzione, si sta registrando anche in condizioni non di piena del fiume. Anche ieri, pur più alto rispetto a due settimane fa, il livello dell'acqua, aumentato in varie fasi a causa delle precipitazioni spalmate in diversi giorni, rimaneva comunque almeno 4 metri al di sotto della sommità arginale, ovvero di assoluta sicurezza, per non dire tranquillità. Sicuramente capace di esercitare una pressione enormemente inferiore rispetto a quella che si registra in condizioni di piena.
Il pensiero va proprio lì. In queste condizioni cosa succederebbe in caso di precipitazioni abbondanti, anche non eccezionali, e di innalzamento dell'acqua a livelli ben superiori? Il fenomeno, in evoluzione, è costantemente monitorato dai tecnici Aipo e dai volontari della Protezione Civile del Comune di Soliera che abbiamo incontrato sul posto e che hanno provveduto a rafforzare e alzare i cerchi di sacchi, le cosiddette coronelle, nei punti in cui l'acqua sgorga dal sottosuolo.
Difficile poi valutare, soprattutto se non si è dei tecnici o dei geologi, se la grande quantità di acqua che sgorga alla base dell'argine sia tutta derivante dal fiume che scorre a 4 metri sopra, diviso solo dall'argine stesso, o dai campi leggermente più alti che intrisi di acqua (In questi giorni è facile vedere enormi ristagni di acqua in numerosi campi, anche in assenza di pioggia), scaricano nel punto più basso.
Fatto sta che il fenomeno genera apprensione. Anche perché, come più volte documentato, il livello dell'acqua in un fiume pensile come è il Secchia soprattutto nelle aree a nord di Modena e della Bassa, scorre, anche senza piene in corso, anche a 5-6 metri al di sopra del piano campagna e, conseguentemente (come mostra la foto sotto), a livello del secondo piano delle case. Un fenomeno che visivamente impressiona ancora di più all'altezza dell'area golenale, come quella di Soliera. Dove l'acqua invade da settimane un'area da circa 30 ettari, che crea un grande bacino di compensazione per l'acqua, ma dove migliaia di metri di cubi di giacciono e scorrono lentamente a livello del secondo piano delle case circostanti. A pochi metri da un argine che più che un argine sembra il fronte di una diga. Una situazione che non è raro vedere anche nei comuni che si estendono in direzione nord sull'asta del Secchia, come a Concordia o Bomporto, dove si incrociano Naviglio e Panaro, dove le politiche urbanistiche degli anni passati hanno consentito di costruire anche nuovi insediamenti a ridosso degli argini, se non addirittura in luoghi che un tempo costituivano i percorsi o aree naturali di espansione del fiume.

Gi.Ga.
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>