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Mentre urbanisti ed esperti internazionali di clima raccomandano di incrementare il patrimonio alberi anche nei centri urbani per mitigare gli effetti delle variazioni climatiche, a Spilamberto si continua ad abbatterli.
Da anni gli alberi che vengono meno ai lati delle strade non vengono sostituiti con piante giovani, vedi viale Matteotti. Sono stati abbattuti senza ripensamenti, magnifici esemplari arborei che da molti decenni abbellivano il nostro paesaggio urbano:
- Nel pedonale che fiancheggia il campo sportivo Bonetti è stato tagliato un filare di pioppi.
- In via Paradosso il filare di carpini è stato sostituito da alcuni esemplari di liriodendri.
- In via Bianca Rangoni la siepe, che sbarrava l'accesso alla circonvallazione, è stata sostituita da alcuni paletti di ghisa.
- Nel cimitero sono stati tagliati tutti i cipressi (di almeno 50 anni) e sradicate tutte le siepi di pregiato bosso, quando si potevano salvare con cure molto blande.
- Nel giardino pensile della rocca sono stati abbattuti due cedri e due platani secolari, molto ornamentali, ben visibili dalle strade del piazzale.
- Nel parcheggio di viale Marconi dall'aiuola centrale sono stati tagliati alberi e cespugli per utilizzare il piazzale, una settimana all'anno, come area adibita a lunapark Ora si presenta squallido e degradato
- Nella costosissima ripavimentazione del piazzale Rangoni sono stati abbattuti quattro magnifici e rari esemplari di abeti bianchi, nonostante una petizione di quasi 1000 cittadini avesse chiesto di risparmiarli.
In questo ultimo mese di luglio oltre a sei-sette alberi a fianco di via Berlinguer, forse non di pregio, ma che da decenni svolgevano bene la loro funzione, sono stati abbattuti anche quelli del giardino delle scuole elementari di via Marconi. Alberi che furono messi a dimora agli inizi degli anni sessanta appena il nuovo edificio scolastico fu terminato.
Stentiamo a credere alla motivazione che in questo modo gli scolari avranno la possibilità di collaborare al nuovo progetto di parco e di mettere a dimora nuovi alberi. Ci si può chiedere: quanti anni dovranno passare prima che gli scolari, negli intervalli tra le lezioni, possano godere di uno spazio ombreggiato e rilassante. Se la scuola ritiene opportuno progettare giardini e mettere a dimora alberi, a Spilamberto, esistono aree pubbliche abbandonate e facilmente raggiungibili per quel tipo di attività educativa.
Tutto questo mentre gli amministratori lamentano una perenne carenza di fondi una più economica attività di manutenzione sarebbe da preferire a discutibili rifacimenti.
Invitiamo l'amministrazione comunale a considerare la Legge n. 10 del 16 febbraio 2013 riguardante la tutela degli spazi verdi urbani, che impone il rispetto, la conservazione e la manutenzione del patrimonio arboreo esistente. Si ricorda inoltre che da oltre 10 anni si attende un regolamento che disciplini il verde come molte municipalità italiane hanno già predisposto.
Federico Corsini - Sezione di Italia Nostra dei Castelli