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I vertici della sanità locale e regionale la chiamano sospensione ma stando ai precedenti, tra tutti quello più recente di Mirandola, rischia di essere di fatto una chiusura. Come quella che è toccata a tanti punti nascita della e delle province della regione. In provincia di Modena, negli ultimi anni, la scure dei tagli della sanità regionale ha portato alla chiusura di fatto del punto nascita di Pavullo e, dal dicembre scorso, del punto nascita di Mirandola. Un film già visto, con le stesse motivazioni, la stessa narrazione, gli stessi attori. Meno parti, meno attrattività, meno personale. In un processo indotto da disposizioni che portano le gestanti verso altri ospedali più centrali. Elementi che si traducono in meno sicurezza. Che porta automaticaamente al presupposto tecnico e politico per potere motivare la chiusura. Oggi tocca al punto nascita dell'ospedale di Cento.
Tutto era nell'aria da mesi, ma tutto è diventato ufficiale con il comunicato dell'Ausl di Ferrara: 'A partire dal primo giugno prossimo, a causa di carenze di personale medico e ostetrico e al fine esclusivo di tutelare la sicurezza delle partorienti e dei nascituri, l’attività del Punto Nascita di Cento dovrà essere sospesa'. Senza appello e con tanto di narrazione simile a quella di tanti altri casi chiusi. In note stampa ufficiali che sembrano frutto di copia e incolla. 'Il personale medico attualmente in servizio è di 7 professionisti, uno dei quali cesserà dal prossimo giugno. Il personale ostetrico è composto da 14 ostetriche, ed è caratterizzato da un elevato turn-over con picchi mensili anche di 4 sostituzioni. Inoltre il personale neoassunto è rappresentato soprattutto da neolaureate o con una minima esperienza clinico-assistenziale, in particolare per quanto attiene l’attività di sala parto.
E’ dunque obbligatorio un affiancamento con colleghe esperte, e ciò rende più difficoltoso il loro inserimento.
Con tali dotazioni non sarà dunque possibile garantire, con livelli di sicurezza minimi indispensabili, la copertura del servizio al punto nascita di Cento durante il periodo estivo, dal primo giugno al 30 settembre'. Unica differenza rispetto a Mirandola è che lì una data di riferimento per una possibile apertura c'è. A Mirandola non c'è mai stata.
Che faranno e dove andranno le partorienti che sarebbero state assistite a Cento? 'Potranno essere seguite all’Ospedale di Cona con percorsi che saranno con loro condivisi' - afferma l'Ausl. 'I parti effettuati a Cento da inizio anno sono stati 75. Ovviamente - conclude l'azienda - continueranno gli sforzi, peraltro mai interrotti, da parte della Direzione Aziendale, per cercare personale medico ed assistenziale, con l’obiettivo di riattivare il punto nascita centese in una situazione di sicurezza per l’utenza'
'Vigileremo affinché la sospensione non sia anticamera della chiusura - afferma l'europarlamentare Lega Alessandra Basso -. Queste sospensioni possono spesso trasformarsi nell'anticamera della chiusura. Lo sa bene la comunità di Mirandola, dove la 'sospensione' si sta protraendo dalla fine del 2022 e alcune attrezzature sono state portate via dalla struttura. Tutti ci auguriamo che possa davvero essere rispettata la data del 30 settembre. Tuttavia i precedenti sono negativi e la conclusione dello stato di emergenza legato al sisma, con la deroga che ha consentito sinora, è fissata appena a un trimestre dopo. Non è possibile con questi presupposti attendere tranquilli e fiduciosi la fine dell'estate. Non possiamo abbassare la guardia. La mia disponibilità a fare quanto possibile in Europa è totale, ma devo segnalare con rammarico che il presidente Bonaccini non ha mai accolto l'invito a un incontro costruttivo'.
Redazione Pressa
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