Strade al veleno: i cantieri di Castelvetro nel mirino della Forestale
Piergiulio Giacobazzi
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Strade al veleno: i cantieri di Castelvetro nel mirino della Forestale

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Tra i 4 siti su cui i carabinieri chiedono al Comune di puntare lo sguardo, spicca il Comparto Sant'Eusebio


Strade al veleno: i cantieri di Castelvetro nel mirino della Forestale
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L'inchiesta Strade al Veleno che riguarda tanti Comuni modenesi (anche se a Modena l'assessore Guerzoni in Consiglio ha detto di non sapere nulla), coinvolge in modo massiccio il Comune di Castelvetro. A quanto risulta da una comunicazione ufficiale inviata a fine aprile 2017 dai carabinieri della Forestale di Rovigo, firmata dal maggiore Fabrizio Carta) al Comune di Castelvetro risultano fortemente sospetti come materiali non decontaminati e quindi pericolosi ben 8634 tonnellate del famoso Concrete Green (300mila tonnellate sparse in tutta Italia) finito nel mirino della Dda di Venezia.

Per quanto riguarda il Comune di Castelvetro, la Forestale elenca 4 cantieri di destinazione del Concrete green prodotto dalla Tavellin Greenline srl. I cantieri attenzionati sono quello di Via per Modena (sede ditta destinataria F.lli Orlandi srl) con 594 tonnellate, Sant'Eusebio Stabil. Scova (sempre F.

lli Orlandi) 4558 tonnellate, Cantiere Settecani (sede ditta destinataria Industria Salumi Simonini spa) 2534 tonnellate e sempre Cantiere Settecani (sede ditta Sogis srl) 947 tonnellate. Per, appunto, complessiva 8mila e 600 tonnellate.

Non si tratta ovviamente di un giudizio perentorio ('materiale con identica denominazione sarebbe stato impiegato nel territorio' - si legge), ma di una sorta di allerta lanciata al Comune. Per queste realtà infatti i carabinieri informano il Comune di Castelvetro affinchè 'il Comune stesso possa valutare se procedere ad eventuali ulteriori verifiche o controlli amministrativi di propria competenza, finalizzati a conoscere la natura del materiale utilizzato e la reale destinazione d'uso dello stesso'.

Tra i 4 siti su cui i carabinieri chiedono al Comune di puntare lo sguarda, spicca ovviamente il Comparto Sant'Eusebio.

Il comittente delle opere di urbanizzazione primaria a Sant'Eusebio erano Ocmis, Fondazione Adolfo Simonini, Coop Legno e i dottor Paolo e Massimo Bellucci e il Computo metrico del 2010 per la fornitura di riciclato laterirzio prevedeva una spesa complessiva di 668mila euro.
Ricordiamo che il 20 marzo si terrà l’udienza preliminare sulla indagine condotta dalla Dda di Venezia secondo la quale sarebbero oltre 100 i Comuni colpiti, tra i quali tanti modenesi, dalla vicenda delle cosiddette strade al veleno realizzate con Concrete Green illecito contenente materiale pericoloso: scorie contenenti altissimi livelli di cromo esavalente, nichel, rame e piombo, un materiale venduto a 17 euro al metrocubo contro i 274 dei composti ecologici a norma di legge.

Leo

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