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Ventottoanni lei lui e trenta anni lui. Avevano allestito nella loro casa di Zocca, un sofisticato impianto da 60.000 euro migliaia di euro per la produzione di Marijuana. La cosa non è sfuggita ai Carabinieri che hanno fatto irruzione nell’appartamento, hanno scoperto l'attività e li hanno arrestati.
Fidanzati e soci in affari, formalmente disoccupati, incensurati ed insospettabili. Ma non agli occhi dei Carabinieri di Zocca che da tempo si erano accorti che qualcosa, in quella casa indipendente, appena fuori dal centro abitato, dove i due lei di origini ucraina e lui modenese, qualcosa non andava. Non solo per lo strano andirivieni di persone, ma anche per l’odore che da questa proveniva. E quando i Carabinieri hanno bussato alla porta e sono entrati nell'appartamento, hanno capito il perché.
I due avevano allestito nella mansarda, raggiungibile attraverso una botola ed una scala retrattile, un sofisticato impianto per la produzione di piante di marijuana con tecnica idroponica. Questa consente di fare crescere le piante in modo veloce, controllato e senza terra, basato su un sistema elettronico che consentiva di regolare, pressione, quantità di acqua, umidità e luce, e sostanze ferilizzanti addirittura in funzione del principio attivo da ottenere. Un impianto da 60.000 euro sul quale i due pensavano di investire il loro lavoro ed il loro futuro.
Nel video, Francesca Romana Fiorentini, comandante del nucleo operativo radiomobile compagnia Carabinieri di Modena
Ad illustrare i dettagli dell'attività e della scoperta dei Carabinieri, il Comandante nucleo operativo radiomobile Carabinieri di Modena, Francesca Romana Fiorentini insieme al capitano della stazione di Zocca e del comandante del nucleo operativo dei Carabinieri di Pavullo
All'interno dell'abitazione, dove i due vivevano e gestivano la produzione, i militari hanno sequestrato 154 piantine già pronte per essere tagliate, due chilogrammi di sostanza già tagliata e confezionata, telefoni cellulari utilizzati per i contatti con clienti e probabili distribuitori, materiale per il confezionamento e 4000 euro in contanti probabile provento di spaccio. Il tutto accompagnato da numerosi testi e manuali sulla coltivazione della marijuana con tecnica idroponica, una tecnica di produzione sulla quale i due, formalmente disoccupati, avevano deciso di investire il loro tempo ed il loro guadagno. Compensato da guadagni ingenti. Il solo materiale sequestrato dai Carabinieri avrebbe fruttato sul mercato circa 20.000 euro.
Indagini sono in corso per appurare il giro di spaccio che ruotava intorno all'attività che ora i due non potranno più portare avanti. Per entrambi, pur incensurati, si sono aperte le porte del carcere in attesa di presentarsi davanti al giudici, con l'accusa di produzione e detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti