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'Alluvione Bastiglia, caro Bonaccini la smetta almeno di incensarsi'

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'Metta da parte assieme all'orgoglio i suoi pessimi consiglieri, (nel senso di chi La consiglia) anche per lasciare un buon ricordo'


'Alluvione Bastiglia, caro Bonaccini la smetta almeno di incensarsi'
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Gentile governatore della regione Emilia-Romagna, sono Vittorio Cajò un semplice abitante alluvionato dai fiumi Secchia e Panaro che avete pensato bene di non manutenere per decenni. Tra l’altro, rappresento il comitato cittadino ArginiaMO, nato all’indomani del tragico evento, proprio per risvegliare la politica e metterla di fronte alle proprie responsabilità (obiettivo mancato).
In attesa di essere nuovamente sommersi dall’acqua (perché ogni volta che piove un po’ rischiamo di andare sotto e, se tanto mi dà tanto, dobbiamo aspettarcelo) ora siamo stati sommersi dalle vostre parole: prima di plauso insopportabile e irritante per la vostra bravura (quale di grazia?) che è riuscita ad impedire un nuovo alluvione (mentre è stato solo culo, detta come va detta, perché ha smesso di piovere) e poi dalle promesse che ORA (dopo 5 anni) bisogna fare i lavori!  
Io al posto vostro farei così:

1.

Anzitutto smettete di incensarvi, per non provocare la gente che davvero ci è andata sott’acqua assieme ai propri beni, e poi perché questa gente si aspetterebbe un po’ di autocritica e di umiltà da parte di chi -sottolineo- dopo 5 anni non ha mantenuto le promesse altisonanti fatte all’indomani di quel 14 gennaio 2014! 

2. Trasferirei in posti in cui non possono fare danni tutti i responsabili incapaci arrivati in posti-chiave per la sicurezza territoriale (evidentemente solo per “meriti” politici, tipo servilismo a vita, leccaculaggio di default, prostituzione mentale giustificata dall’opportunismo).

3. Mi rivolgerei ad enti scientifici qualificati e riconosciuti internazionalmente per stilare un programma VERO, SERIO e coordinato di interventi REALI.

4. Batterei i pugni almeno sul tavolo (visto che in faccia non lo farà) all’AIPO che si sta rivelando un ente di sognatori incapaci e paralizzati, oltre che un parcheggio di trombati politici inutili, affinché cambi struttura riservando ad ogni regione autonomia e responsabilità diretta.

5.

BADEREI AFFINCHÉ TUTTI I LAVORI CHE DEVONO ESSERE FATTI SIANO  IMPRONTATI AD UN TR (Tempo di Ritorno) DI 200 ANNI E NON DI 20 COM’È ATTUALMENTE (per Sua informazione Unterzeichner Gouverneur sappi che un TR20 non garantisce un bel caz.., ops pardon, un bel nulla! Consideri che per una diga o un ponte i lavori sono improntati almeno ad un TR500 se non ad un TR1000! Inoltre caro el mè guvernatùr sappi che il parametro del TR200 è quello che garantisce il compromesso migliore tra Costo dell’opera e Protezione offerta, se vuole Le fornisco i diagrammi).

6. Prima di intraprendere altre iniziative badi di spulciare per benino la matassa operativa perché mi risulta che i lavori commissionati vengono a costare il doppio e a volte non vengono neppure fatti! (E qui, come Pasolini, mi devo trincerare dietro la famosa locuzione “lo so ma non lo posso dimostrare”. Capiscammè Monsieur le Président).

7. Metta da parte assieme all’orgoglio i suoi pessimi consiglieri, (nel senso di chi La consiglia) anche per lasciare un buon ricordo, ché non sarebbe una cattiva idea, e si sieda ad un tavolo di programmazione (lasciando accuratamente fuori tutti i vecchi parolai mangia-megastipendi a sbaffo) ma invitando veri, effettivi, acclamati, riconosciuti, professionisti-competenti (ce ne sono in Italia, ma forse non sono appetibili politicamente) per commissionare loro uno studio analitico approfondito e completo di TUTTO il reticolo fluviale, comprese le famigerate favolistiche casse di espansione, di cui non si è ancora capito (stando alle affermazioni dei suoi “esperti”) se è meglio che stiano lì passivamente per evitare di fare danni oppure se è meglio rischiare di farle collaudare e funzionare rischiando di fare danni subito per evitare danni dopo... Mistero.

8. Infine stabilite un programma anche decennale se occorre, ma organico, coordinato e UTILE, che preveda opere straordinarie integrate da opere ordinarie in modo che man mano che si realizzerà il programma la Sicurezza proceda come un puzzle, passo per passo, per mettere in sicurezza DEFINITIVA questo tracciato acqueo che i nostri avi, più ignoranti scientificamente parlando ma meno disgustosamente invischiati politicamente, hanno saputo manutenere e fare vivere. Come? Per esempio allargando le golene, alzando gli argini, scavando i fondali, deviando quando occorreva gli stessi tracciati e, FREQUENTANDO le zone immediatamente rivierasche (dove vive l’uomo l’animale selvatico evita di risiedere, lo sapeva?).

Certo mi rendo conto che si tratta di opere infrastrutturali di grandissimo rilievo, ma è così che si fa se si vogliono fare le cose seriamente. Mister Governor, nella vita le cose o le fai seriamente oppure non le fai, scelga lei. Noi cittadini tutti confidavamo... poveri illusi.

Grazie per averci prestato orecchio ma fa (farebbe) parte del Suo lavoro. E se posso permettermi (irrispettosamente da “quantité négligeable” quale sono) rilegga e rifletta. E, soprattutto, spazi via le moscacce strapagate che ci fanno vivere nell’incubo costante grazie alla loro boria mista ad incapacità manifesta.
Ah! Dimenticavo un’ultima cosa MOLTO IMPORTANTE, praticamente vitale: i controllori non devono essere controllati da chi devono controllare. Ok?

Vittorio Cajò


Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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