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Gentile direttore,
sono un elettore tradizionalmente di sinistra che, profondamente insoddisfatto delle scelte delle due amministrazioni Muzzarelli, ha votato Negrini.
Ad oggi sono soddisfatto delle scelte di Mezzetti. Ha nominato assessori competenti del ramo in cui sono chiamati ad esercitare. A mio avviso sta facendo, spiazzando un po' tutti, quello che avrebbe fatto Negrini. Anche se molti osservatori affermano che Mezzetti ha spostato l'asse a sinistra, a me pare il contrario.
Competenza, meritocrazia, ed immediatezza nelle e delle decisioni sono assi portanti del pensiero di destra. Poco mi interessa delle polemiche e della tempistica sulla nomina del prefetto Camporota: l'importante è l'obiettivo.
Tra l'altro cercando di allentare il discutibile legame tra Comune e Curia in tema di welfare (come lei stesso ha evidenziato in un suo recente articolo).
La domanda ora è un'altra.
Quando si vota, oltre che per il candidato, si esprime anche un giudizio sull'operato su 'chi c'era prima'. Tenuto conto dell'alto indice di gradimento che ha sempre avuto Muzzarelli, considerata l'altissima percentuale di voti ottenuti dalla coalizione che ha supportato Mezzetti, vista l'inversione ad U di Mezzetti rispetto a Muzzarelli, gli elettori di Mezzetti sono in qualche modo rimasti 'fregati' (in quanto si aspettavano una sorta di Muzzarelli bis), oppure sono stati tanto intelligenti e lungimiranti e preveggenti da sapere prima quello che sarebbe accaduto?
Sapevano prima come si sarebbe comportato Mezzetti? Perché, se è vera la seconda ipotesi, da parte dell'elettorato di sinistra saremmo alla fiera dell'ipocrisia: lodi sperticate a Muzzarelli in pubblico, non vedendo l'ora di 'disfarsene' in privato. E vien quasi da solidarizzare con Muzzarelli: trattato come una vecchia ciabatta.
Chissà come stanno realmente le cose...
Buona serata.
Roberto Malavasi - Albareto
Redazione Pressa
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