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Il 18 dicembre ho sentito che sua Santità, papa Francesco, ha approvato la richiesta di alcune conferenze episcopali della benedizione alle coppie omosessuali.
In proposito avrei voluto inviare una richiesta di chiarimenti al mio pastore, l’Arcivescovo di Modena Monsignor Erio Castellucci, o direttamente al Santo Padre, ma ho immaginato il primo troppo impegnato a difendersi dall’accusa di aver raccolto elemosine da girare alla ONG del signor Casarini e il secondo dalle polemiche causate dagli ultimi atti per trovare il tempo per rispondermi.
Così ho optato per una lettera aperta.
Ciò che avrei voluto chiedere è: visto che ora benedire le coppie omosessuali è cosa buona per la religione cristiana, che ne sarà di quelle parti della Bibbia e dei loro autori che condannavano a morte la pratica dell’omosessualità?
Il Libro del Levitico, scritto o almeno ispirato da Mosè con tutto il Pentateuco (i primi cinque libri della Bibbia), al capitolo 20, versetto 13, ordina (dietro dettatura di Dio Padre, 20.1: “il Signore parlò a Mosè dicendo”): “Se uno pecca con un maschio come se questo fosse una donna, avendo tutt’e due fatta una cosa esecranda, siano puniti di morte, e il loro sangue sia sopra di essi” (La Sacra Bibbia, Edizioni Pia Società San Paolo, Alba 1945). In Genesi Sodoma viene annientata con tutta la sua popolazione, fra l’altro dopo che i suoi uomini avevano cercato di ‘conoscere’ biblicamente perfino i due angeli mandati da Dio per distruggerla (19.5 e seg.).
La Lettera ai Romani di San Paolo, 1.26/32, recita: “le loro donne han cambiato l’uso naturale in quello che è contro natura, e similmente gli uomini lasciata la naturale unione con la donna, arsero di libidine gli uni verso gli altri, facendo uomini con uomini, delle turpitudini… chi fa tali cose è degno di morte, né soltanto chi le fa, ma anche chi approva coloro che le fanno”. Ancora San Paolo, 1° Lettera ai Corinzi, 6.10: “Nè gli effeminati, né i sodomiti, né… possederanno il regno di Dio”. Lettera di San Giuda, 1.7, “…Sodoma e Gomorra… vizio infame contro natura, furono fatte esempio sotto il peso di un fuoco eterno”.
Ora, immagino che tali testi debbano essere eliminati dalla religione cristiana con i loro autori. Mosè non è mai stato canonizzato (penso) ma è su tutti gli altari della cristianità, San Paolo è il vero fondatore della religione cristiana. Il Santo Padre ha dato disposizioni di eliminarli dagli altari? Di revocare la canonizzazione di San Paolo? Ha disposto di eliminare dalla Bibbia i suoi primi cinque libri (il Pentateuco) scritto o almeno ispirato da Mosè con le sue leggi e, almeno, le Lettere ai Romani e la 1° ai Corinzi di San Paolo?
E con cosa intende sostituirle, visto che su quelle due lettere si basa tutta la religione cristiana?
Michele Araldi - cittadino modenese
Redazione Pressa
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