Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Buongiorno direttore, redazione e gentili lettori.
Leggiamo da più tempo che incalza la polemica per la forzata raccolta del pattume porta a porta a Modena, mentre le isole ecologiche nei quartieri sono state private dei contenitori dell'indifferenziata per popolare il parcheggio enorme di Via razzaboni (Hera) e permettere lo scempio quotidiano in alcuni quartieri della città, per cominciare da lunedi 27 febbraio anche nel centro storico.
Due foto scattate a Modena questa mattina: foto in alto via Giovanni Battista Amici angolo via Sigonio. Foto sopra via Rangoni. Foto sotto via Emilia alla Madonnina.
Non voglio cadere nella trappola delle polemiche sterili, responsabilità di chi o altro ma vorrei focalizzare e immaginare l'obiettivo. La città era una delle più virtuose nella raccolta dell'indifferenziata, e un efficiente servizio di rifiuti ingombranti aiutava i cittadini a disfarsi, oggi invece viene chiesto al cittadino di seguire il calendario settimanale di smaltimento dell'indifferenziata fuori dall'uscio di casa.
Alquanto improponibile per le famiglie ridursi a smaltire l'indifferenziata settimanalmente e non più quotidianamente.
Vengono messi alla gogna i cittadini che portano, e lasciano fuori dai contenitori dell'isola ecologica di quartiere, i sacchetti di indifferenziata nei giorni fuori dal calendario porta-porta. Mi chiedo, prima di obbligare il cittadino ad accantonare e a smaltire settimanalmente, perchè non si obbliga altrettante aziende alla distribuzione e packaging più easy con il vuoto di vetro e plastica a rendere? Perchè si continua a creare il semplice 'usa e getta' che il consumatore poi non può disfarsene facilmente?
Nei centri commerciali dei Paesi Nord-Europa, quando acquisti il prodotto hai nell'etichetta il prezzo del contenitore che puoi recuperare allo smaltimento all'esterno con un voucher reale da spendere. Queste politiche possono essere virtuose sia per il consumatore, che la stessa azienda non deve sempre spendere e creare dei nuovi contenitori.
Sembra che questa politica del porta-porta abbia intrapreso la strada del Rifiuti zero, mentre realmente sono le stesse politiche industriali a incrementarlo. Sembra che sia diventato il cittadino a essere l'unico responsabile del suo consumo quotidiano e della sua funzione primaria di soddisfare i suoi bisogni primari casalinghi. Perchè le istituzioni non si siedono a un tavolo con la cittadinanza per trovare soluzioni condivise, invece di imporle? La città è allo sbando, problemi evidenti, ma per l'amministrazione è solo percezione, ma viviamo la stessa città o nascondete la polvere sotto il tappeto?
Vincenzo C. - cittadino modenese
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>