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Buonasera direttore,
pensavo alle recenti elezioni comunali e mi è venuta alla mente la potenza della suggestione. Mettiamo da parte le questioni di campanile tra modenesi e bolognesi che, senza tirare in ballo la Secchia Rapita, i tifosi di calcio conoscono bene; evitiamo anche di citare la famosa indole romana ben descritta in vari film.
Non parliamo nemmeno del buco nero che Roma rappresenta in termini di inefficienza e sperpero di denaro pubblico: per la Capitale chiudiamo entrambi gli occhi.
Guardiamo a noi. Siamo sicuri che un romano, trapiantato a Bologna (dove non vede l'ora di ritornare) il quale si è sempre occupato di cultura, sia stata la scelta giusta per una città come Modena, tecnica e pratica, città che ha costruito la propria fortuna sull'agricoltura e sulla metalmeccanica: insomma, sporcandosi le mani di terra e morchia?
Come sono riusciti dalla segreteria nazionale del PD ad 'imporci' un sindaco romano trapiantato a Bologna, se non con la potenza della suggestione?
Siamo sicuri chi ha votato Mezzetti lo conosca bene e, soprattutto, siamo sicuri che Mezzetti conosca bene le esigenze della Modena attuale? Non è che l'elezione di Mezzetti sia solo il frutto di una buona campagna di suggestione?
Le scrivo queste righe perché, dopo un certo entusiasmo iniziale (anche se ho votato Negrini) dovuto alla nomina da parte di Mezzetti di assessori a me graditi, mi pare che nelle ultime settimane si parli un po' troppo di decisioni da prendere dopo incontri tra i vari assessorati coinvolti, di tavoli tecnici per valutare questioni, di gestione orizzontale e trasversale eccetera, eccetera...
Mi pare insomma che si stia 'ciurlando nel manico' un po' troppo, quando penso che Muzzarelli abbia lasciato una montagna di problemi da risolvere in tempi brevi, se non brevissimi.
Da buon modenese spero di sbagliare.
Comunque i dubbi si stanno affacciando.
Roberto Malavasi - Albareto
Redazione Pressa
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