Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Ormai viviamo aggrappati ai numeri dei contagiati, degli infetti, dei morti, alle previsioni di epidemia, alla matematica dell'infezione.
Il coronavirus ha completamente stravolto i nostri ritmi e le nostre abitudini. Stiamo combattendo una battaglia dura. Ma più di tutti i medici, gli infermieri, il personale OSS, il personale del 118, i medici di base, tutti coloro i quali vivono una situazione difficilissima, con il massimo dell'abnegazione e con turni massacranti. I veri eroi moderni.
Poi ci sono i politici. La politica del governo centrale, che ancor prima dell'epidemia vedeva litigare fra loro i componenti della maggioranza su ogni cosa. Quel Governo che nella persona del Presidente del Consiglio solo dopo un mese dallo scoppio del problema si decide a parlare alla Nazione. Nel frattempo pasticci di tutti i tipi e, soprattutto, la capacità di far apparire il nostro Paese agli occhi del mondo come il luogo da cui tutto è partito (vedi mappa della CNN).
La politica del governo della regione Emilia Romagna: roboante soprattutto sul tema Sanità ma che all'atto pratico si dimostra impreparata. Solo dopo la denuncia dell'ex Direttore del PS del Policlinico, l'Ausl locale cancella un ordine di servizio che portava tutti i casi sospetti in Pronto Soccorso, denotando una scarsità di informazione e, sopratutto, una scarsità di preparazione. Proprio ieri ho ricevuto un video che l'Asl di Foggia (Puglia, regione che secondo le graduatorie nazionali in fatto di sanità, è ben lontana dall'Emilia Romagna) in cui si danno chiare direttive ai cittadini sul comportamento da assumere in caso di sospetta infezione, con tanto di numero da chiamare e l'indicazione di tensostrutture per il pre-triage.
Questo a poche ore dal primo caso in Puglia. Video che l'Asl stessa si sta facendo carico di far circolare in provincia e in regione.
A noi invece è toccata un'intervista al Direttore del PS del Policlinico che, sempre dopo la denuncia sui media del Dott. Giovanardi e in tempi ormai più che obsoleti, illustra il protocollo del Policlinico di Modena per far fronte ai casi sospetti. Senza una tensostruttura per il pre-triage, naturalmente; e senza tenere conto che quel PS è anche l'unico PS pediatrico della città. Per non parlare del documento intimidatorio nei confronti dei medici eroi da parte dell'attuale Direttore dell'Ausl di Modena.
Ma così vanno le cose. L'informazione corretta per i nostri amministratori e, dispiace dirlo, per la maggior parte dei media asserviti alla politica stessa, è cosa superata, superflua.
La politica che
in assemblea regionale si abbraccia, si scambia strette di mano, si passa i microfoni di mano in mano: e noi lì a guardare pensando che è tutto normale. Salvo poi sapere che alcuni di loro in quel giro di esultanza si è contagiato. La politica (centrale e locale) che lamenta la mancanza di personale e di letti, scordandosi dei tanti tagli proprio alla Sanità, della chiusura di ospedali e reparti. Una politica che non ha mai un piano di emergenza per le urgenze e per le situazioni di criticità.
Cosa possiamo fare noi? Possiamo chiedere alla politica a all'informazione di essere chiari, coordinati, concreti: non è tempo di slogan, non è tempo di autoincensarsi. Possiamo chiedere di delegare al suo massimo esponente il giro del mondo a dichiarare che l'Italia non è l'untore, che quella mappa della CNN non è reale: settori come l'agro-alimentare o il turismo, per esempio, rischiano il default in pochissimo tempo se non corriamo ai ripari, se non riacquistiamo la fiducia dei mercati internazionali. In una società globalizzata in cui i comportamenti del singolo di fatto sono pandemici, non ci si difende isolandosi. E' ora che politica, informazione, economia e scienza si alleino creando una task-force pronta a fronteggiare l'emergenza di qualsiasi tipo, in qualsiasi momento.
Anna Beatrice Borrelli