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Il tempismo dell’amministrazione comunale di Modena è davvero straordinario.
A poche ore dal Decreto Sicurezza del Governo che porta da 35 euro a 19/26 euro pro-capite la quota destinata alle cooperative che gestiscono gli stranieri richiedenti asilo, la giunta comunale di Modena approva il progetto “Studio, sport e lavoro per l’Integrazione” per un budget complessivo di 547.336,32 euro.
Questi soldi saranno da distribuire fra alcune cooperative e associazioni (spunta fra gli altri la San Filippo Neri, Caleidos, insomma i soliti noti...) che si faranno carico di attuare percorsi di formazione che favoriscano l’inclusione nel tessuto sociale e lavorativo della città di Modena dei minori tra i 16 e i 17 anni in tutela al Comune.
Encomiabile, non c’è nulla da dire. Il progetto è importante, doveroso, umano.
Ma chissà perchè ha tutta l’aria di un ultimo colpo di coda da parte della Giunta Pd che continua a chiamare in causa, quando si tratta di assegnare incarichi (e quindi denaro) sempre i soliti soggetti.
Vi ricordate cosa successe a gennaio dello scorso anno nel complesso conventuale del Murazzo?
A gennaio dello scorso anno l’Associazione L’Angolo che riceveva 33 euro per ogni profugo del quale doveva prendersi cura, fu al centro delle cronache perché venne alla luce che gli ospiti del Convento del Murazzo venivano tenuti in condizioni disumane, che il rapporto tra operatori e persone accolte era fortemente sottodimensionato; che il corso di italiano che avrebbe dovuto essere di dieci ore settimanali era in realtà ridotto a due, tradendo così la Curia di Modena che aveva confidato nella serietà e nella umanità degli operatori dell’associazione.
E a dicembre dello stesso anno, sempre L’Angolo finisce sulle pagine dei giornali per la disumana accoglienza riservata a 22 profughi accolti in una struttura alle porte di Modena nella frazione Bruciata. Errare è umano, perseverare è diabolico.
C’è da chiedersi se l’accoglienza a Modena è un business e da chi viene gestito e chi decide a chi affidare soldi e responsabilità.
Il tema dell’accoglienza e dell’integrazione deve essere affrontato con serietà, scrupolosità e responsabilità e non va affidato a chi è più vicino o strumentale al partito di turno.
Mons. Castellucci scriveva: “... troveremo insieme i modi più adeguati per affrontare con coraggio e determinazione le grandi sfide della nostra epoca; facendo leva sulle comunità intermedie, potremo realizzare un’accoglienza dignitosa e un’inclusione rispettosa degli immigrati...”
Ma a Modena sembra che il sistema conosca solo, appunto, i “soliti noti”
Cosa succederà allora con la riduzione da 35 a 19 euro procapite che lo Stato attraverso le Prefetture destinerà a chi vorrà ancora occuparsi di accoglienza? Finito il business, finita l’accoglienza?
Anna Beatrice Borrelli
Redazione Pressa
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