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Riceviamo e pubblichiamo la lettera del Presidente dell'Osservatorio Civico 'Ora Tocca a Noi' sul tema della discarica di Finale Emilia.
La contaminazione delle acque sotterranee da parte delle discariche era già nota nel lontano 2012. In effetti in alcuni documenti relativi al 2012, si riscontra che la discarica esistente all'epoca ha subito un cedimento di circa 2 metri, comprimendo lo strato di terreno argilloso-torboso e provocando fenomeni di deformazione. Tali fenomeni hanno consentito, se non addirittura provocato, la fuoriuscita e diffusione del percolato dalle discariche Feronia 0 e Feronia 1.
A questo punto diventa fondamentale capire in tutti questi anni, che diffusione hanno avuto nelle acque sotterranee i molteplici inquinanti che sono contenuti nel percolato, occorre capire cioè che
area territoriale sta interessando questo gravissimo inquinamento. A questo proposito possono venire in aiuto alcune considerazioni tecniche.
Nel territorio delle discariche Hera-Feronia di Finale Emilia esistono due differenti sistemi idrogeologici, uno superficiale definito primo acquifero e l'altro più profondo o confinato definito secondo acquifero.
Entrambi gli acquiferi sono contaminati con più di 2.500 casi accertati di superamento dei limiti di legge delle CSC (Concentrazione Soglia Contaminazione) di molteplici inquinanti.
Per cercare di capire come si espande l'inquinamento nelle acque sotterranee, è importante conoscere la velocità di movimento dell'acqua nel sottosuolo.
Mentre per l'acquifero superficiale la velocità dell'acqua è di circa 15 metri all'anno, per l'acquifero profondo la velocità è ben maggiore ed è stimata in 1,4 chilometri all'anno. Da questo dato si comprende bene la devastante portata di questo inquinamento che interessa una vasta area per effetto di un raggio di diffusione delle acque inquinate dell'acquifero profondo di circa 1,5 chilometri all'anno.
Se moltiplichiamo questa velocità di scorrimento annuale dell'acqua nell'aquifero profondo per i tanti anni di inquinamento, si comprende quanto sia ampia l'area territoriale interessata da questa contaminazione. In pratica le acque della falda più profonda allargano l'inquinamento di circa 1,5 chilometri all'anno e questo sta accadendo da innumerevoli anni!!! A questo dato se ne aggiunge un altro ulteriormente aggravante. La falda più profonda viene da anni utilizzata dai pozzi per il prelevamento dell'acqua destinata per varie attività umane. È questo il vero ed enorme problema. L'inquinamento delle acque sotterranee del nostro territorio non è solo confinato nelle profondità della terra, ma ricade in modo diretto sulla salute e sulla vita dei cittadini del Comune di Finale Emilia e degli altri Comuni limitrofi'.
Maurizio Poletti Portavoce Osservatorio civico 'Ora tocca a noi'
Redazione Pressa
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