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Al sindaco di Modena
signor Gian Carlo Muzzarelli
Testimoni hanno raccontato che Lei, al termine dell’incontro con i referenti del controllo di vicinato, in risposta all’invito di una referente di incontrare i residenti della Sacca in assemblea pubblica, si è così espresso:
“Io vado dappertutto. Io vorrei andare dove non offendono, dove ci sono persone per bene che non offendono. Alla Sacca sono stato sufficientemente offeso. Devo ancora disintossicarmi. Quando mi sono disintossicato vengo. VI siete anche comportati con mia figlia in modo indegno. Non poteva andare a scuola che aveva gente davanti alla scuola che mi offendeva. All’assemblea di Marzo 22 non c’era un singolo cittadino che mi offendeva, c’erano decine di cittadini che offendevano regolarmente e che urlavano come dei matti” .
Le testimonianze corrispondono, sono coerenti e non si contraddicono.
Il comandante della Polizia locale, la direttrice generale e l’assessora Alessandra Filippi erano presenti e anche per il rispetto che devono alla loro carica non possono smentire.
La maggioranza delle persone che la sera suddetta hanno opposto critiche - talvolta anche con animo vivace e acceso dalla passione ma civico e civile, mai offendendo - all’arrogante ed offensivo progetto supportato da Lei, dalla Giunta e dal Partito Democratico, lo hanno fatto ed hanno continuato a farlo con competenza, civiltà e alto senso civico. È comprensibile lo smacco subito da lei e dalle altre funzioni succitate dopo aver appreso che l’azienda committente aveva compreso, smentendo e rinnegando le Vostre decisioni, che il progetto originario era offensivo del bene delle persone e dell’ambiente cambiandolo adeguatamente ancorché non del tutto perciò non soddisfando pienamente i residenti.
A lei sindaco non rimane che ammettere l’errore compiuto, dunque scusarsi con la gente della Sacca per averla ingiustamente e pubblicamente offesa oppure dimettersi dalla Sua carica. La Sua funzione di sindaco di tutti i cittadini non le consente di discriminare e di addebitare gli errori di una persona a tutte le altre. Non le consente neanche di far intendere che il Suo agire possa essere mosso da sentimento emotivo, da simpatie ovvero da antipatie verso gli uni o verso gli altri, si che, possa esso in parallelo far intendere che anche il fare della Sua funzione pubblica possa essere condizionato da emotività. Il fatto che Lei abbia detto che non ha ancora incontrato i residenti della Sacca in assemblea pubblica perché deve disintossicarsi dai loro comportamenti che lei ritiene errati, purtroppo e invece, lo fa intendere. La partecipazione, il dialogo ed il rispetto sono strumenti democratici, fra gli altri, a disposizione della Sua funzione pubblica “erga omnes” e che Lei non può usare a Sua discrezione e soltanto con chi le pare e piace e con chi non la critica.
Il giorno dopo l’assemblea al PalaRoller di via Alfonso Paltrinieri nel Marzo del 2022, io amareggiato dal comportamento incivile di un individuo temporaneamente residente alla Sacca, direttamente nei Suoi confronti e indirettamente di tutte le persone partecipanti all’assemblea che desideravano ascoltare le Sue risposte e non poterono ottenerle perché Lei se ne andò senza darle (molti ritennero tale uscita un atto emotivo), scrissi una lettera pubblica di scuse a Lei indirizzata in nome e per conto di tutte le persone per bene della Sacca il 99% degli astanti alla suddetta assemblea.
Oggi tocca a Lei chiedere scusa. La differenza è che io lo feci senza aver nulla di cui rammaricarmi, Lei si.
Con i migliori saluti,
Camillo Po
Redazione Pressa
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