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Le dichiarazioni rilasciate dal sindaco Pascucci al giornale La Pressa Modenese sono a dir poco vergognose. In una sola frase è riuscito ad inanellare una serie impressionante di gravi falsità. Ha dichiarato che non sta più nel Pd. Ma Pascucci nel Pd non c’è mai stato. C’ha provato più volte ad entrare, ma ogni volta è stato respinto. Ha dichiarato che governa insieme ad una coalizione civica.
Ma se andiamo a vedere diversi membri della sua maggioranza hanno fatto un’intera carriera nei partiti. Alcuni vengono dal Pd, altri da Forza Italia, c’é addirittura un ex candidato sindaco del Pdl e un ex della Lega che tra l’altro sostiene ancora Salvini. Definire tutto ciò un esempio di sano “civismo” ci sembra un esercizio piuttosto ardito. In realtà assomiglia molto ad un esempio di vecchio trasformismo.
Ma il passaggio più grave è quando afferma che il Pd sarebbe il partito degli inquisiti.
Un attacco becero, come nel suo stile, ma anche privo di senso. Il nostro candidato a sindaco, oggi unico rappresentante del Pd in Consiglio comunale, ha già presentato durante la campagna elettorale i documenti inerenti i suoi carichi pendenti e il casellario giudiziale. Entrambi immacolati. Il sindaco Pascucci invece si rifiuta di pubblicare i suoi. Perché? Ci piacerebbe tanto vederli, per capire, se proprio si vogliono affibbiare questo tipo di etichette, chi siano davvero gli indagati, gli inquisiti, gli imputati. La verità è che il Sindaco Pascucci continua a giocarsi la carta del giustizialismo. Da quando nel 2011 denunciò un tentativo di corruzione, facendo benissimo, come del resto era suo dovere fare, ma allo stesso tempo sfruttando quella vicenda per fini elettorali, speculando sulla gogna pubblica a cui vennero esposti tutti gli indagati di quella vicenda.
Ma un indagato non è un condannato. E metterlo su un manifesto additandolo come il “male” verso cui indignarsi significa farsi giustizia da sé, calpestando ogni più basilare regola del nostro stato di diritto. Di quegli undici indagati, solo tre sono stati giudicati colpevoli, per uno il processo è ancora in corso, mentre tutti gli altri sono stati ritenuti completamente estranei ai fatti e non sono stati nemmeno rinviati a giudizio. Nessuno ha mai chiesto scusa a queste persone né alle loro famiglie, violentate nella privacy e nella reputazione. Noi rifiutiamo categoricamente questa cultura populista, giustizialista, forcaiola. E’ quanto di più distante ci possa essere dall’essere di sinistra e democratici. Eppure, ancora oggi il sindaco Pascucci continua ad usare quella vicenda per denigrare un intero partito, un’intera comunità. A questo punto ci aspettiamo un intervento deciso di tutto il partito. Una presa di posizione chiara e netta da parte dei nostri organi dirigenti, a tutti i livelli. Compresi il sindaco di Modena, per capire come possa pensare di allearsi con un personaggio del genere, e il candidato alla segreteria nazionale Zingaretti, per capire se la sua amicizia con quel personaggio conta di più della dignità del partito che vorrebbe guidare. Ne parleremo pubblicamente con una conferenza stampa.
Maurizio Falconi - segretario del Circolo Pd di Cerveteri
Redazione Pressa
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