Il mese elettorale e le sfide economiche del Paese
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Il mese elettorale e le sfide economiche del Paese

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Niente sarà più come prima e nessuno sa come sarà il dopo perché si tratterà di costruire un futuro


Il mese elettorale e le sfide economiche del Paese
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Gentilissimo direttore,
oggi parte il mese elettorale che qualcuno ha inseguito ed altri cercano di scansare. Andremo senz'altro a votare il 20 e 21 settembre prossimi. Obbiettivi, sei regioni, un migliaio di comuni ed un referendum confermativo molto divisivo e senza quorum. Se non parlassimo di politica e di politiche in questo mese, con il coronavirus incombente, oltre 200 miliardi di euro da spendere bene ed una situazione politica i cui attori sono tutto meno che punti di riferimento utili per affrontare i problemi cui ci troviamo di fronte, non saremmo coerenti con il nostro impegno di cittadini. Dagli sbandamenti della politica e dalla ricerca delle distrazioni di massa si deve escludere l'attività di governo, errori compresi.

Abbiamo alcuni punti di riferimento sui quali possiamo fare affidamento: la nostra responsabilità di cittadini, solida e condivisa, la certezza che non è andato tutto bene e che, nonostante la diffusione di false aspettative da parte di qualche irresponsabile, niente sarà più come prima e nessuno sa come sarà il dopo perchè si tratterà di costruire un futuro. Soprattutto sappiamo, tutti, cosa bisognerà fare.

Ce lo ha detto anche Mario Draghi con il suo discorso al meeting di CL a Rimini. Non ha detto però come dovranno essere fatti e con quali obbiettivi gli investimenti verso i giovani, se non riferendosi alle solite formule un po' vaghe ed indeterminate, buone per tutto e per tutti: investire sulla cultura, dare di più ai giovani, sostenere le imprese e sospendere l'erogazione dei sussidi.
Credo che noi cittadini, da una periferia dell'impero che ha dato tanta prova di sé in questi mesi, qualche indicazione possiamo darla. Intanto sarà utile che una congrua quantità delle risorse in arrivo continui a sostenere le famiglie, quelle veramente in carenza di reddito. Risorse adeguate dovranno arrivare a comuni e province per affrontare il tema ambiente e territori, manutenzioni ed investimenti in logistica, trasporti pubblici e tecnologie per la scuola. A questo proposito ed a mo di esempio suggerisco che, “adattandoci e venendoci incontro” per i trasporti scolastici si dovrà pensare che chi abita a relativamente poca distanza dalle scuole possa andarci a piedi o in bici, dato che sarà necessario lasciare gli autobus che ci sono a chi viene dal forese.

La scelta sarà utile per mantenere le strade sicure, ridurre le emissioni in atmosfera ed il caos di veicoli privati in prossimità delle scuole. Su altro versante bisognerà che a genitori e genitrici che lavorano sia consentita una flessibilità d'orario per il lavoro utile ad agevolare l'ingresso e l'uscita da scuola in orari diversi dei figli. Quanto agli aiuti alle imprese, questi vanno assegnati a fronte di valutazioni di investimenti per sostenerne le attività, la possibile riconversione produttiva e la continuità nel tempo a vantaggio di tutti gli interessati, a partire dai dipendenti. Per la qualcosa le risorse assegnate a qualsivoglia titolo vanno tracciate e rendicontate nel tempo. In questa ottica imprese, lavoratori e loro rappresentanze andranno supportati ad eventuale richiesta delle parti al fine di garantire un economico e produttivo utilizzo delle risorse in parola.

I grandi investimenti in risorse umane per sanità, insegnamento, cultura, infrastrutture ed ambiente, vanno coordinati dallo Stato con il concorso degli enti locali e decisi secondo priorità stabilite in confronto fra questi attori. Assolutamente prioritari saranno la trasparenza e la legalità delle scelte operate e per ottenere questo risultato sarà utile avere rappresentanti di noi cittadini all'altezza dei loro compiti sia per competenza, civismo e rappresentanza. Servirà quindi il controllo dal basso sino a quando non avremo possibilità di andare a votare con un sistema veramente proporzionale che consenta a noi elettori di selezionare il personale politico cui affidare il compito di rappresentarci all'altezza delle necessità che abbiamo verificato come necessarie per un futuro equo e veramente solidale. A questo proposito sarà il caso che, oltre ai percettori di reddito fisso si convincano a pagare le tasse, in un giorno condiviso fra professionisti, imprenditori ed altri aventi causa, anche i lavoratori autonomi in modo da condividere il peso di questa situazione in modo equo.

Angelo Fregni


Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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