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Egregio direttore, ieri sera il Papa nell'intervista fatta da Fazio ha consolato noi tutti e se stesso.
Anche lui si ritiene peccatore, ma la grande e buona notizia è che Dio perdona tutti sempre: Dio non si stanca mai di perdonare. Gesù, conosce le nostre miserie e i nostri sensi di colpa, ma ci esorta a non temere perché Lui è venuto soprattutto per i più fragili.
Dio è un Giudice buono richiama e 'punisce' con amore come una mamma buona con il suo bambino. Dice il Papa: 'Alla mamma buona, quando dà uno scappellotto a suo figlio, si fa più male lei alla mano che al sedere del bimbo'. Il Papa poi ha affermato che Dio benedice tutti gli uomini, non esclude nessuno. Il Signore non approva il male ma accoglie tutti, anche chi commette atti gravi.
Dio è così 'pazzo' di amore per l'uomo, lo cerca lo aiuta e appena chiede perdono si dimentica del male fatto e fa festa con lui. Papa Francesco ha consigliato di imitare i bambini, i quali anche se bisticciano con gli amici o disobbediscono ai genitori, dopo poco fanno pace e abbracciano mamma e papà chiedendo perdono.
Simpatico è stato il racconto che riguardava un suo amico confessore. Abituato a perdonare sempre gli venne il dubbio da sbagliare, ma poi si recò davanti al tabernacolo parlando con Gesù gli disse: 'La colpa è tua Signore mi hai dato tu il 'cattivo esempio' e perdoni tutti'.
Alla domanda di Fazio al Papa che chiedeva che cosa faceva paura, egli ha risposto che la guerra fa molto paura ma ha anche affermato che la ricetta della pace è semplice: smettere di costruire armi e vedere in ogni uomo un fratello.
Anche il tema dell'accoglienza dei migranti si può risolvere e si deve risolvere allo stesso modo: tutti gli uomini sono fratelli. E alla domanda di Fazio sulla esistenza dell'inferno, Papa Francesco ha detto che l'Inferno esiste, ma che spera tanto sia vuoto.
Il colloquio è terminato con ironia: il Papa ha chiesto di pregare per lui perché continui a svolgere il suo ministero secondo il volere di Dio. Sorridendo ha chiesto ai suoi detrattori, presenti anche nella Chiesa, di non pregare per il contrario.
C.L.
Redazione Pressa
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