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Sono più di due anni che a nome di associazioni cittadine (RelArte, UDI e AIFVS) denunciamo le anomalie del sistema sanitario locale senza mai ricevere risposte chiare e dirette. Ci siamo rivolti alle autorità sanitarie, all’amministrazione comunale, persino all’ex Ministro Lorenzin. Tutto quello che abbiamo ottenuto è stato “silenzio”. Queste criticità sono state più volte documentate, inviate e pubblicate sulla stampa cittadina ma nonostante questo ancora silenzio assoluto da parte delle autorità sanitarie.
E il caso della West Nile dimostra che la sanità modenese ancora una volta ha preferito l’omertà all’informazione. Dimenticando che il diritto all’informazione e, quindi, alla prevenzione e alla cura, sono diritti inalienabili.
Abbiamo denunciato la situazione discriminatoria e pericolosa del PS del Policlinico che per “ordini di servizio” deve accogliere donne gravide e minori vittime di traumi.
Peccato però che il centro per i traumi sia a Baggiovara, dove peraltro si continua a spendere per dotare la struttura di strumenti diagnostici all’avanguardia.
Abbiamo documentato che il Policlinico non ha i requisiti necessari di sicurezza (collaudi risalenti al 1957 non sono proprio rassicuranti); è vero si sta procedendo alla messa in sicurezza ma con la pericolosa presenza di medici e pazienti al suo interno.
L’assessore regionale Venturi ha taciuto per non scatenare il panico, l’amministrazione cittadina non ha fondi per la disinfestazione, e i medici dei due ospedali non hanno denunciato il numero sempre crescente di ricoveri dovuti alla West Nile.
Il caso West Nile che ha portato sui quotidiani nazionali l’incapacità della sanità modenese di affrontare anche questa emergenza, è assurta agli onori della cronaca perché “c’è scappato il morto”.
Un po’ quello che è successo al Ponte Morandi di Genova; tutti sapevano ma nessuno parlava.
E i morti ci sono stati anche lì.
Noi denunciamo e allertiamo. E lo faremo ancora e ancora senza aspettare che un altro terremoto più forte di quello del 2012 metta in pericolo il Policlinico, e senza aspettare che una donna gravida o un minore muoia perché non soccorsi con le dovute cure.
L’omertà uccide, l’informazione e la prevenzione possono salvare.
Anna Beatrice Borrelli
Redazione Pressa
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