Il suicidio dell'imprenditore e i criminali della finanza

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La tragedia di Gabriele Bartolini, che si è dato la morte a seguito il diniego della Banca di fargli credito, è esemplare di un sistema assurdo
La Basilea 3, che i gabellieri nostrani ed i finti oppositori non hanno neanche letto e contestato, concepita per colpire le piccole e virtuose aziende, avendo aumentato a riserva frazionaria, per erogare il credito non chiede a garanzia i contratti in itinere ed progetti di fattibilità, ma una assurda e solida garanzia patrimoniale che la maggior parte delle nostre capaci, competitive piccole aziende, condotte da geniali imprenditori, non ha.
I sindacati, le autorità locali, gli altri imprenditori e cittadini, per onorare la memoria di Gabriele Bartolini, che ha indicato nella mancanza di credito la causa che lo ha spinto al suicidio, dovrebbero battersi contro la finanza e la banche che stanno distruggendo la piccola industria e contro i politici che non fanno nulla per finanziare l'impresa intrappolata nei perversi circuiti finanziari criminali interessati a deflazionarci per farci fallire prima del tempo.

Purtroppo, con la restrizione ed erogazione discrezionale del credito altri imprenditori saranno indotti, a compiere il disperato gesto di togliersi la vita, si badi bene, non per mancanza di committenza e lavoro, ma solo per l' artificiosa mancanza di liquidità creata ad arte dai criminali della finanza per far fallire le aziende e ridurre in povertà la nazione da sottomettere.
Le banche, costrette a trasformarsi in spa non svolgono più la funzione sociale di aiutare le aziende e la famiglie, ma incredibilmente la funzione, con il mancato sconto delle fatture e la chiusura del credito, di far fallire le aziende che non hanno adeguati patrimoni a garanzia.

Francesco Miglino