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Caro Direttore.
Tutti si domandano perchè l'Italia abbia il maggior numero di morti dei paesi occidentali.
Credo sia necessario fare il punto sulle varie modalità di approccio al Covid 19: dalla diagnosi alla terapia.
Per quanto riguarda la terapia provate a pensare di essere voi ad accusare sintomi influenzali, per prudenza effettuate un tampone che risulta positivo. A chi rivolgersi?
Nel mese di marzo furono proibite le visite a domicilio eseguite volontariamente solo da qualche medico benemerito.
Anche ora la maggioranza dei medici sul territorio si rifiuta di visitare a domicilio ma devono essere attivate unità speciali denominate USCA (più o meno funzionanti sul territorio nazionale).
La prima osservazione è che per lunghi mesi i pazienti affetti da virosi hanno avuto e continuano ad avere, un supporto medico inferiore a quello delle comuni influenze.
Il consglio dato dalle linee guida è di attendere a domicilio autocontrollandosi con un saturimetro e usando come farmaco il paracetamolo (tachipirina).
In caso di ipossia, febbre alta e affanno: ospedalizzazione.
In contrasto un largo numero di medici di base (Szumski, Mangiagalli) e scuole ospedaliere universitarie (Cavanna, Capucci et altri) affrontano in fase precoce (ai primi sintomi) la micidiale infiammazione causata dal Covid contrastandola e prevenendola a domicilio.
Sotto loro diretto controllo somministrano ai loro pazienti uno o più di questi farmaci: Idrossiclorochina (Plaquenil) Calcieprina ed eventualmente antibiotici e antinfiammatori.
I risultati basati sull'evidenza e su migliaia di pazienti sono straordinari e documentati con una netta diminuzione di ospedalizzazioni e della mortalità senza aver mai rilevato effetti collaterali.
Vi chiederete perchè allora non si diffonda questa strategia terapeutica.
Una delle ragioni è che la scienza, quella con la S maiuscola, impone sperimentazioni che durano anni comportando il reclutamento di migliaia di pazienti e anni di osservazione.
Solo al termine di questo iter gli organi competenti ( AIFA, ISS) permetterebbero l'uso di questi farmaci per questa malattia.
Esistono però eccezioni. Le autorità competenti hanno dato via libera al vaccino Pfizer e al vaccino Moderna con una sperimentazione incompleta.
I produttori di questi vaccini hanno inserito nel contratto la clausola che eventuali danni collaterali dovranno essere risarciti dagli stati richiedenti, essendo appunto la sperimentazione ancora incompleta.
La diffusione immediata delle terapie sopracitate potrebbe avere un impatto clamoroso sulla salute e sulla nostra vita quotidiana.
La domanda che viene spontanea è se sia la scienza a comandare la politica o la politica a comandare la scienza.
Daniele Giovanardi - medico
Redazione Pressa
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