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Si raccontano da molto tempo alcune favole sulla situazione del Secchia tanto che ormai vengono considerate dati di fatto. La prima favola parla del fango cattivo che si è mangiato l'innocente cassa di espansione, la seconda della mancanza delle paratie nella diga e la conseguente fuoriuscita di tanta acqua cattiva.
Appena costruita la cassa di espansione venne fatto uno studio di valutazione del suo funzionamento il quale indicò come necessario un ampliamento di 4 milioni di metri cubi (Susin 1990), poi dopo l'alluvione del 2014 un nuovo studio aumentava il volume a 8 milioni (AIPO Zanichelli 2016).
Mentre il sedimento depositato negli anni nella cassa, valutato con i moderni rilevamenti aerei LIDAR, ha fatto perdere soltanto 1 milione di metri cubi (AIPO Bluprogetti 2016).
Morale della favola la cassa di espansione del Secchia è sempre stata piccola, lo si sapeva 30 anni fa, solo i politici vivendo in un altro pianeta non ne erano consapevoli.
Nello stesso studio del 1990 e nei cinque fatti negli anni successivi si evidenziava come le bocche della diga fossero troppo piccole e quindi la necessità di aprirne delle altre. Morale della favola l'acqua in uscita dalle bocche è sempre stata insufficente e questo compromette il funzionamento della cassa riempendola prima del picco della piena.
Inoltre questo errore di progetto mette a rischio la tenuta stessa della cassa di espansione perché può provocare il cedimento degli argini in terra della cassa (Autorita di bacino 2004, AIPO Zanichelli 2016).
Poi ci sarebbe la mamma di tutte le favole: “stiamo lavorando per mettere in sicurezza il Secchia”.
Tradotta in italiano significa stiamo mettendo in sicurezza il fiume solo per le piene piccole (piena con tempo di ritorno 20 anni, TR20), per le altre chiedete a San Geminiano.
Anche con la traduzione rimane sempre una favola dato che lungo il fiume ci sono ponti pericolosi anche per una piena piccola su cui non ci sono ne finanziamenti ne progetti.
Infatti con una piena piccola e dopo gli interventi progettati a ponte Alto l'acqua supererebbe le arcate per 1 metro, per il ponte di Concordia mezzo metro e ponte Pioppa si accontenta di 25 centimetri (AIPO Fresia 2017).
Morale conclusiva le opere in progetto metteranno in sicurezza il Secchia per le piene piccole solo sulla carta perchè gli interventi sui ponti non sono finanziati, mentre le piene grandi e medie vengono ignorate.
Massimo Neviani