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Gentile direttore,
in questi ultimi anni si sta tanto dibattendo sul degrado e sul declino di Modena: entrambi puntualmente documentati da statistiche pubblicate da autorevoli agenzie.
Si parla tanto degli effetti di questo arretramento: malagestione nella raccolta rifiuti, incuria nella manutenzione di strade e verde pubblico, carenza cronica di abitazioni a prezzi accessibili, degrado sociale ed insicurezza diffusa a causa di bande di balordi.
Deleteri effetti che difficilmente troveranno una soluzione nel breve periodo.
Per usare una sorta di neologismo definirei la caduta verticale di Modena una sorta di 'romanizzazione di Modena'.
Ed, ironia della sorte, l'ultimo sindaco eletto proviene proprio dalla capitale.
Poco si parla delle cause che hanno provocato questi deleteri effetti (quasi si accennano solo, colpevolmente).
A mio avviso sono principalmente due.
La prima causa, secondaria come importanza, è la classe dirigenziale modenese targata PD, la quale ha governato la città in questi ultimi dieci anni in modo quantomeno bizzarro, privilegiando progetti a mio avviso superflui (come ad esempio Ago o la smisurata attenzione verso il centro storico ) a discapito di ciò che sarebbe stato effettivamente utile alla popolazione comune (strade efficienti ed abitazioni a prezzo accessibile).
Andando inoltre a modificare, in senso negativo, una raccolta rifiuti che avrebbe avuto solo bisogno di qualche affinamento.
La seconda causa, primaria come importanza (siamo in democrazia e quindi la responsabilità finale è comunque degli elettori), è il cosiddetto 'zoccolo duro PD' degli elettori stessi, il quale ha continuato a votare PD imperterrito, come se andasse tutto bene.
Per poi lamentarsi in privato.
Comunque, visto che 'andrà tutto bene' (immagino come ai tempi dell'aperitivo milanese 'antipanico corona-virus' dell'allora segretario PD, il romano Nicola Zingaretti, risultato poi positivo al covid). Buon Anno a tutti.
Cordialmente,
Roberto Malavasi - Albareto
Redazione Pressa
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