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Dunque, a quanto pare, ogni sforzo volto ad impedire che i Monaci Benedettini, l'ultimo ordine religioso rimasto a Modena, città di quasi 200.000 persone, vengano allontanati da San Pietro, la chiesa più importante della città dopo il Duomo e più antica dello stesso, sarebbe stato vano. Dopo tale allontanamento, il numero di ordini religiosi di questa vasta città sarebbe uguale a zero. Cose da non credere. La mobilitazione spontanea di privati cittadini, i ripetuti appelli alle autorità religiose, nazionali e locali, gli articoli su quotidiani ed internet, le interviste televisive, la raccolta di circa duemila firme..., tutte azioni rivolte a chiunque potesse fare qualcosa per evitare questo sconcertante accadimento, sembrano essere state inutili.
Le ultime notizie, giunte da più parti, riferirebbero di un imminente allontanamento degli ultimi due Padri Benedettini rimasti e di un futuro per San Pietro quantomeno incerto; alcune di queste notizie non escluderebbero nemmeno una sua prossima chiusura od apertura ad orari molto ridotti.
Nessuna autorità religiosa, politica, artistica... si è interessata più di tanto alla vicenda e questa decisione è stata assunta senza interpellare le centinaia di fedeli che presenziano alle messe, alle altre funzioni religiose ed a tutte le attività di profonda spiritualità ed accoglienza, legate alla comunità benedettina.
Fedeli che potrebbero ritrovarsi smarriti, senza poter più usufruire di questo importantissimo incontro con Dio; incontro che costituisce da sempre una parte fondamentale della loro vita, proprio grazie anche al proficuo operato dei due Padri rimasti, dom Stefano e dom Fabio, degli indimenticati dom Giuseppe, dom Gregorio, dom Mauro e degli altri religiosi di questa plurisecolare Abbazia. Tutta la questione è di una tale enormità che lascia sbigottiti. A tutti questi fedeli, che vedono nei Monaci Benedettini e San Pietro, il tramite per avvicinarsi alla luce, alla speranza, alla consolazione dalle tribolazioni dell'esistenza, chi ci penserà? Non sono anche e soprattutto loro stessi parte integrante di quella Chiesa che dovrebbe guidarli e confortarli?
Che incredibile assurdità sarebbe azzerare o rendere marginale una istituzione, il Monastero Benedettino di San Pietro appunto, che ha raggiunto tali livelli di eccellenza spirituale, umanitaria, artistica, culturale, architettonica, proprio in gran parte grazie a tutti questi Padri? Dove sarebbe il senso di giustizia cristiana in tutto questo? E che privazione verrà arrecata alla città se le relative attività della Spezieria, dell'aula di Santa scolastica e di tutte le altre eccellenze di San Pietro verranno chiuse od utilizzate solo raramente? Il complesso di San Pietro e dei suoi Monaci Benedettini non è solo un gruppo di 'cose' materiali che magari si può decidere di azzerrare o di allontanare, ma è anche profonda Fede che, comunque sia, andrà avanti, a prescindere da ogni decisione verrà presa. Quindi, in ogni caso, i fedeli si comporteranno secondo la grandezza spirituale che i monaci Benedettini, da sempre uniti a San Pietro, hanno saputo infondere in loro.
Carlo Previdi, scrittore e fedele di San Pietro in Modena
Redazione Pressa
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