Modena, capitale dei rifiuti come Roma: mancano solo i cinghiali

Dobbiamo aspettarci i topi, gli scarafaggi, le mosche o altro per capire che abbandonare quanto fin adesso fatto è stato un errore?


ho un sogno: Modena Capitale Estense. E per completare il percorso di “Capitale” in attesa del 2030, dei soldi del PNRR, ci accontentiamo di assomigliare a Roma Capitale.
E per cominciare l’avvicinamento al gemellaggio possiamo iniziare dal decoro delle strade, dalla raccolta dei rifiuti e dagli arredi urbani che la contraddistinguono.
Mi riferisco alla “genialata” del nuovo sistema di raccolta che qualcuno ha chiamato “porta a porta” ma in realtà è stato pensato per far cambiare le abitudine di raccolta dei rifiuti ai modenesi.
Con un tratto di penna hanno “buttato al macero” quanto i modenesi avevano fatto, hanno fatto negli anni, per mantenere pulita la città con senso civico, con educazione e con rispetto per la collettività. Un biglietto da visita dissipato in un battito d’ali con grave danno all’immagine e al decoro cittadino.
Chissà mai se il buon Sandrone si ricorderà nello sproloquio di cantargliene quattro a tutela dell’intera cittadinanza.
Con il nuovo sistema di raccolta differenziata i cittadini, usati come cavie, si sono già resi conto che non occorre aspettare maggio per effettuare un check-up, una verifica, dello stato dell’arte. I risultati si vedono già per strada, cumuli di immondizia, ma regolarmente nei sacchi gialli e blu e chi più ne ha più ne metta, abbandonati lungo i marciapiedi, lungo le strade o dove capita. Cinquant’anni di educazione ecologica, scaricati nel cassonetto, se si trovasse.
Quartiere San Faustino, domenica pomeriggio, come passare un lieto pomeriggio. Sentire e vedere la comitiva di una decina di persone alla ricerca del cassonetto perduto con sottobraccio imballi e sacchi dell’immondizia, una scena, che se vista in un film di Fantozzi o di Quentin Tarantino, farebbe ridere e allieterebbe il tempo che passa ma nella civilissima Modena, nella tanto vantata green modenese, fa capire che non sempre il progresso significa civiltà o miglioramento delle condizioni.
E siamo solo a febbraio: non oso pensare con la canicola estiva cosa succederà.
Dobbiamo aspettarci i topi, gli scarafaggi, le mosche o altro per capire che abbandonare quanto fin adesso fatto è stato un errore? Un tragico errore? Con uno spreco di soldi collettivi che non osa quantificare. Con gli operatori ecologici costretti a caricare i sacchi nei camioncini tra miasmi e insetti.
O, come penso, il progetto dell’amministrazione, con in testa il nostro sindaco Muzzarelli, per assomigliare a Roma Capitale, voglia aspettare i cinghiali?
Per poi organizzarci anche una bella battuta di caccia con tanto di portatori sherpa per le strade di Modena, con tanto di corteo di bambini al seguito, come si stanno organizzando nella Roma, non dei Cesari, ma di Roberto Gualtieri? Vorrei salutarvi con dolce abbraccio ma dopo non saprei dove lasciare le confezioni dei prodotti dolciari.
Gabriele Levoni
P.S. allego la nuova cartolina con i saluti da Modena, zona via Rainusso
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