Caro direttore,Anche se sono un modenese d'adozione, sento un notevole attaccamento alla cultura di questa città, in primis di chi l'ha declinata meglio di tutti negli ultimi decenni: Luciano Pavarotti.Quello che proprio non mi sta nella testa è la sciatteria del trattamento a lui riservato, il potere decisionale dato a chi di autorevolezza ne ha veramente poca, la passiva accettazione dello status quo da parte di molti suoi concittadini.Modena dovrebbe essere il principale centro del bel canto in Italia con iniziative strutturali che si ispirino all'impareggiabile tenore e una giornata a lui dedicata. Al contrario, ha deciso di confinarsi nell'oblio preferendo le frasi di circostanza pronunciate senza convinzione presso la casa-museo.Siamo al grottesco.Cordiali salutiEmiliano Castrota
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