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Modena, settimana corta imposta a scuola non rispetta le famiglie

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L'attuale strutturazione delle scuole di Modena in Istituti Comprensivi rende molto arduo da parte delle famiglie il poter esercitare tale diritto di scelta


Modena, settimana corta imposta a scuola non rispetta le famiglie
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In diverse scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado di Modena e provincia, negli ultimi anni si è passati, grazie alla recente normativa sull’autonomia scolastica, alla ristrutturazione dell’orario di lezione su cinque giorni settimanali.

Nelle scuole superiori, indicativamente questo è avvenuto solo nel biennio, dove il più basso numero di ore consente di concentrare l’orario settimanale su cinque mattine, mentre al biennio il più elevato numero di ore implicherebbe di prolungare l’orario al pomeriggio.

Nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, invece, dove è stato adottato l’orario su cinque giorni, per completare il monte ore si utilizzano rientri saltuari al sabato (uno ogni mese circa) o in alcuni pomeriggi infrasettimanali.

La decisione di cambiare l’orario ha visto spesso la contrapposizione di favorevoli e contrari, sia tra i componenti del collegio docenti, sia tra i genitori interpellati ad esprimersi tramite questionari.

Da parte di chi si è dichiarato contrario, le motivazioni possono essere riassunte nei seguenti punti: un numero eccessivo di ore di scuola concentrate nello stesso giorno, un maggior carico di libri da portare quotidianamente, una minore efficacia della didattica, poco tempo di riposo lasciato agli studenti durante le sei ore mattutine, una maggior concentrazione di verifiche in classe nello stesso giorno.

Dall’altra parte, si riporta per conoscenza quanto evidenziato dal Gruppo di lavoro per l’orario istituito nell’anno scolastico 2015/16 dalla Scuola Media P.Paoli-S.Carlo di Modena, scuola capofila nella nostra città per l’adozione dell’orario su cinque giorni.

In tale circostanza, la commissione suddetta ha rilevato una maggioranza di opinioni favorevoli da parte delle famiglie, evidenziando comunque la necessità di controllo sulle criticità di cui sopra, mentre i docenti si sono dimostrati soddisfatti del cambiamento, non rilevando particolari difficoltà di apprendimento da parte degli studenti nelle ultime ore ed evidenziando come la presenza a scuola di tutti i docenti su cinque giorni permetta di organizzare con efficacia le ore di lezione trasversali, che coinvolgono studenti provenienti da diverse classi, e permetta di supplire con tempestività in caso di assenza di qualche docente.

Come associazione genitori, ci preme sottolineare in primis che al centro di ogni decisione in tal merito deve esserci lo studente e, si auspica, non si deve mai anteporre istanze personali da parte di docenti o altri soggetti coinvolti. Ricordiamo inoltre che il Patto di Corresponsabilità Educativa prevede un maggior coinvolgimento dei genitori (e degli studenti, alle superiori) nelle decisioni intraprese.

La nostra esperienza ci insegna infatti che laddove la scuola ha maggiormente privilegiato la trasparenza e la condivisione delle decisioni con i genitori, questi ultimi hanno portato un arricchimento alla scuola stessa in termini di offerta di professionalità (non solo negli organi collegiali quali Consiglio di Istituto e Giunta Esecutiva), contributo nella riuscita di attività extra-curriculari e, non ultimo, attenzione nei confronti degli studenti con maggiori difficoltà.

E’ chiaro che se fosse realmente possibile, da parte dei genitori, poter scegliere tra quali scuole iscrivere i propri figli, dopo avere analizzato i Piani dell’Offerta Formativa, i progetti proposti in orario curriculare ed extra-curriculare, ed anche l’articolazione dell’orario, si andrebbe nella direzione di poter prendere la decisione migliore per il bene dei nostri figli. Per alcune famiglie, infatti, per motivi di lavoro risulta più agevole un orario su cinque giorni, ed avere i figli a casa il sabato mattina, mentre per altre, tale orario non consentirebbe di riunire la famiglia all’ora di pranzo o gestire nei tempi giusti altre attività pomeridiane.

A nostro parere, l’attuale strutturazione delle scuole di Modena in Istituti Comprensivi rende molto arduo da parte delle famiglie il poter esercitare tale diritto di scelta, a meno di avere la possibilità economica di iscrivere i figli presso Scuole Paritarie private.

Occorre riflettere, infine, se nella situazione attuale, vista anche la scarsità di risorse che lo Stato destina all’istruzione ad ogni livello, paragonata con altre realtà europee, vengono rispettati da un lato il Diritto allo Studio, dall’altro la centralità dei genitori nel ruolo educativo.

Ricordiamo infatti che la Costituzione Italiana definisce la famiglia come sede primaria del progetto educativo del minore. A partire dagli artt. 29 e 30 ( “è dovere e diritto dei genitori mantenere, educare e istruire i figli anche se nati fuori dal matrimonio”), la Costituzione individua nella famiglia il “luogo privilegiato di formazione della personalità del minore”.

Elisa Rossini e Domenico Mucci (Presidente e Vice Presidente A.Ge. Modena 2014)                      


Redazione Pressa
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