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Siamo un gruppo di persone, di Modena, che si sono unite per contestare quanto è avvenuto ai danni di uno degli edifici del centro storico, il complesso della Caserma Fanti, un immobile catalogato come Bene Culturale di interesse Storico Artistico. A nostro avviso sono stati effettuati dei lavori in evidente violazione delle norme a danno di tutta la cittadinanza. Per quello che è visibile a tutti il prospetto su via Saragozza è stato rovinato per tutta la sua lunghezza: sono state ricavate delle aperture di notevole dimensione, ben otto, per realizzare i portoni di accesso a delle autorimesse che prima non esistevano. Non solo, questi portoni si aprono a due ante verso l’esterno ingombrando il marciapiede e la sede stradale che è pubblica.
Il tutto è stato reso visibile nel momento in cui sono state tolte le schermature delle impalcature nel mese di luglio scorso.
Abbiamo subito inviato a nome di 46 firmatari un esposto a 16 tra enti e istituzioni coinvolte il 19 luglio, non avendo ricevuto risposta ne abbiamo inviata un’altra il giorno 26 in cui chiedevamo di bloccare ogni autorizzazione in merito. Non solo non abbiamo ricevuto risposta da nessuno dei destinatari, ma nel frattempo è stato realizzato una ulteriore superfetazione, un arco in cemento armato al posto di un cancello ed è stato rilasciato un Passo Carrabile con data di autorizzazione posteriore al nostro esposto.
A questo punto chiediamo a chi di competenza:
1) Come può il Comune di Modena aver autorizzato l’apertura di otto vani su una parete di un edificio vincolato, soggetto a restauro e risanamento conservativo, con conseguente stravolgimento del prospetto, in evidente contrasto con le norme di attuazione?
2) Come ha fatto la competente Soprintendenza a non considerare le prescrizioni della Commissione Regionale per il patrimonio culturale del Ministero dei Beni e delle Attività culturali in cui si specificava: “la conservazione del bene dovrà essere assicurata mediante idonei interventi restaurativi” ….”il bene, in quanto dichiarato d’interesse, è soggetto a interventi di conservazione, prevenzione, manutenzione e restauro” …”non dovrà comunque essere destinato ad usi suscettibili di arrecare pregiudizio alla sua conservazione e comunque non compatibili con il carattere storico”…. ”ogni variazione d’uso dovrà essere preventivamente autorizzata”?
3) Possibile che nessuno della Regione Emilia Romagna, struttura competente in materia Sismica, abbia verificato se demolire porzioni di muratura portante per l’intera lunghezza dell’edificio, rispondesse ai giusti criteri per il consolidamento e fossero conformi e congrui alle prescrizioni antisismiche?
4) E’ accettabile che i portoni si aprano con sistemi automatizzati verso l’esterno occupando sia il marciapiede che la sede stradale? Nessuno della Viabilità e della Polizia Municipale se lo è domandato prima di rilasciare delle autorizzazioni?
5) E’ concepibile che una struttura così grande che possiede svariati accessi carrabili, oltre ad una corte interna di notevoli dimensioni, abbia diritto a stravolgere l’unico lato non di loro proprietà togliendo tutti i posti auto pubblici sui due lati di via Saragozza?
6) Ma soprattutto perché tutti quelli a cui ci siamo rivolti (sindaco compreso) non ci hanno degnato di risposta? A chi dobbiamo rivolgerci?
Comitato spontaneo di Cittadini di Via Saragozza
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>