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Non equipariamo 15mila manifestanti pacifici a un manipolo di violenti

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Forse è bene ricordare ai nostri governanti che sono mesi che i cittadini italiani protestano pacificamente in tutte le piazze d'Italia ogni sabato


Non equipariamo 15mila manifestanti pacifici a un manipolo di violenti
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Caro direttore,
Per tutta risposta ai cittadini esasperati che ieri hanno manifestato pacificamente in tutte le città d’Italia, ma principalmente a Roma e Milano, le Istituzioni hanno partorito uno scontato e comodo “No alla violenza” catalogando così come violenti 150 mila cittadini -padri di famiglia, lavoratori, persone per bene- e approfittando per rinforzare vieppiù la “caccia all’untore” assimilando chi rifiuta liberamente di farsi inoculare un prodotto ancora in fase sperimentale (nessuno sinora ha smentito ufficialmente il termine della sperimentazione nel 2023), in un soggetto violento.



Le stime ufficiali danno 14 mila persone scese in piazza tra Roma e Milano. Esagerando, si possono stimare i facinorosi, che purtroppo regolarmente si infilano in queste manifestazioni, in 450 persone. La percentuale risulta che questi veri violenti rappresentano meno dell’1 per cento (esattamente lo 0.

97 per cento) di coloro che hanno rivendicato pacificamente i propri diritti costituzionali, violati impunemente da un governo ai non crede più nessuno: il 51% dei votanti alle ultime elezioni ne sono un segnale inequivocabile. Ma tant’è, questo basta a cantare vittoria (tanto non ci crede più nessuno) ai “soliti quattro che “se la cantano e se la suonano” nell’irritazione di quasi tutto il popolo italiano.

Forse è bene ricordare ai nostri governanti che sono mesi che i cittadini italiani protestano pacificamente in tutte le piazze d’Italia ogni sabato. Per la cronaca, succede lo stesso in Francia ma sfido chiunque a trovarne traccia, grazie alla cortina di ferro eretta, attorno alla rete internet: è la stessa cosa che mi è capitata di osservare in Turchia due anni fa.

Questo governo sta continuando a vessare il popolo: l’offensivo GreenPass elastico (che mi ricorda tanto i divieti di balneazione elastici di buona memoria), i costi dei tamponi la cui validità è altrettanto elastica, l’aumento per buona parte strumentale dell’energia (a cui seguiranno con molta probabilità misure limitanti ben giustificate dal reale cambiamento climatico) sono misure oppressive per acciaccare la protesta: quando non hai da mangiare non hai più la forza di protestare, ce lo insegna la storia.

Ma voglio chiudere con le parole di Ernesto C., giornalista e politico che sicuramente ne sa più di me: “Si può condannare la violenza senza criminalizzare un intero popolo che scende in piazza? Perché prosegue il tentativo di equiparare chiunque partecipi a una manifestazione a un terrorista?” E ancora: “Comunque la si voglia leggere, hanno portato un popolo all'esasperazione nutrendolo per mesi interi con bugie, ricatti, minacce, odio e criminalizzazioni. Noi diciamo un chiaro No alla Violenza, che è sempre e comunque da condannare. Ma questo era esattamente quello che voleva il regime imperante”.

E chiudo con una mia domanda, che rivolgo al nostro Presidente del Consiglio: “Cosa Le hanno fatto di male gli italiani per punirli il più severamente possibile, dal momento che in Europa nessuno subisce misure tanto stringenti? Probabilmente in cuor Suo vuole dimostrate alla UE di essere sì un italiano, ma all’altezza del peggior europeo che si possa ricordare”.
Ah, dimenticavo: saluti e calorosi al fu Movimento 5 Stelle, che ha ben ripetuto il mantra ormai insultante di “No alla violenza”. Dovevate fare la differenza: s’è visto.

Vittorio Cajo’ (ex M5S)

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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