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Di fronte alla replica da parte della dirigente Silvia Zetti non posso che indignarmi. Gli argomenti sono: “Non lascia il figlio a pranzo, dunque non è a conoscenza dei fatti”. Ebbene, io vado sempre a prendere mio figlio dopo l’orario di uscita, quindi vedo dall’interno tutto ciò che accade. Inoltre, sono sempre stata molto presente a scuola e capisco bene i cambiamenti. Ancora: “Il locale contiguo alla scuola è usato come refettorio e può ospitare fino a 45 bambini”. Ebbene, il locale suddetto è più piccolo di un’aula ed è sempre stato usato come deposito e, se è vero che vi pranzano 40 bambini, allora sono stipati. Ancora: “I bambini che fanno lezione a piano terra si recano in refettorio, mentre vengono igienizzate le aule e si sanificano gli ambienti”. Ebbene, il tempo materiale per compiere operazioni di igienizzazione è davvero molto limitato, prima e dopo.
E sanificare significa e richiede ben altro. Ancora: la Mensa alle Pascoli “è una organizzazione rodata”. Ebbene, rodare significa fare l’abitudine a qualcosa prima di raggiungere le migliori prestazioni. Le migliori prestazioni sono forse i pasti sui banchi? E dubito che questa scuola sia stata “presa a modello dal sindaco Muzzarelli” per il servizio mensa o anche questo, oggi, diventerà un modello?
Per quanto riguarda la replica del Comune di Modena, vorrei chiarire che la risposta inviatami presentava solo la Delibera (in allegato) in cui sono selezionate due voci generiche. Nessun altro testo. Nessun’altra spiegazione. E, comunque, nelle righe citate dal Comune (ma che non ho mai ricevuto) si afferma solo che “Si è deciso, in accordo con la dirigente scolastica di somministrare i pasti in parte nel refettorio a piano terra, in parte nelle classi a piano terra”.
Certo, che Comune e Dirigente avessero deciso in accordo era chiaro a tutti.
La mia unica domanda è: è regolare che i bambini mangino sui banchi? Vorrei che fosse mostrato il regolamento o la normativa che esplicitamente prevede questo. Chiederlo è un diritto, come un dovere rispondere.
Da non tralasciare: la Delibera comunale è un’autocertificazione e, sì è vero, è stata formalmente inviata alla Sian, ma di fatto l’Ausl non ha ancora effettuato un sopralluogo alle Pascoli.
Lisa Caselli
Redazione Pressa
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