Pavullo, il corteo dei ragazzi dice no a declino dell'istituto Cavazzi
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Pavullo, il corteo dei ragazzi dice no a declino dell'istituto Cavazzi

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Un gruppo di genitori: 'Da potenziale (e forse effettiva) eccellenza della montagna, a scuola che vivacchia sui fasti del passato'


Pavullo, il corteo dei ragazzi dice no a declino dell'istituto Cavazzi
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Il corteo silenzioso e composto dei ragazzi del Cavazzi che mercoledì ha attraversato il paese riprende (volutamente? casualmente?) il silenzio che da anni sta portando al lento declino l'Istituto Cavazzi. Da potenziale (e forse effettiva) eccellenza della montagna, a scuola che vivacchia sui fasti del passato e sulla presenza dell'indirizzo sport invernali a Pievepelago, che però poco o nulla a che fare con la realtà di Pavullo, che interessa invece la stragrande maggioranza degli iscritti. I ragazzi hanno portato in superficie alcuni dei problemi, quelli che sono a loro più vicini e più visibili, ma la decadenza ha origini e tempi più profondi, ormai pluriennali.

I laboratori situati nel seminterrato della scuola, di fisica, scienze, disegno e informatica sono fisicamente chiusi da oltre 4 anni (chi frequenta il quinto anno non li ha mai visti operativi); da un paio di anni i prof si sono adoperati autonomamente e anche in parte economicamente, per allestire un laboratorio unico di fisica/scienze in un locale 'prestato' dall'Istituto Marconi, affinché i ragazzi possano portare avanti alcuni progetti. La biblioteca scolastica è inesistente, con libri accatastati nell'atrio, nonostante più volte i genitori si siano resi disponibili ad effettuare una sistemazione in altri luoghi per renderla fruibile. Corsi di recupero non attivati o attivati con modalità piuttosto discutibili.
Progetti conclusi lo scorso anno non ancora pagati ai docenti e nessuna garanzia sui finanziamenti dei progetti PTOF 2024-2025, che alimentano un senso di incertezza e impossibilità di programmare interventi didattici.
A ciò vanno aggiunte le grandi difficoltà nella gestione, anche contabile, che hanno portato alla gravissima realtà attuale, che si concretizza (ed esplode, forse) nel giudizio dei revisori dei conti che viene brevemente riportato di seguito: 'visto il non rispetto dei termini di presentazione ai revisori della documentazione del PA 2025 e viste le gravi carenze che non garantiscono la prosecuzione della funzionalità didattica, anche a seguito dell'anomalia riscontrata sull'approvazione dell'aggiornamento del PTOF, in relazione a quanto sopra esposto, ritengono di non poter esprimere parere favorevole di regolarità contabile sul Programma Annuale 2025'.

 

In questo quadro desolante, con una 'ristrutturazione' della scuola che dura ormai da anni (con numerose e lunghissime pause), trovano spazio anche le motivazioni dello sciopero, ovvero:
1. Inaccessibilità delle vie di fuga per le classi nei container e nell'ex biblioteca (da oggi 27 febbraio, dopo 1 giornata di sciopero, sembra sia stata aperta la via di fuga per i container)
2. Mancanza di campanelle nelle aule dei container
3. Insufficienza dei bagni
4. Gravi difficoltà nell'organizzazione delle gite, che a volte hanno portato alla cancellazione delle stesse e forse di altre attività formative (certificazione linguistica?)

 

Riguardo allo sciopero, 'voci' parlano anche di pressioni fatte da alcuni insegnanti affinché i ragazzi non partecipassero allo sciopero. Se queste voci fossero confermate, sarebbe un atto intimidatorio del tutto inopportuno e particolarmente grave, visto che riguarda ragazzi che si stanno formando e il luogo e le persone che dovrebbero aiutarli in questa formazione.
L'unica luce in fondo al tunnel è la prossima (si spera) riapertura delle 2 palestre, così come annunciato ieri dal sindaco. Ma, alla luce di tutto questo, una domanda ormai si fa avanti: forse, dopo anni di immobilismo, è ora di respirare un po' di aria fresca? Di ridare smalto ad una scuola che altrimenti vive solo perché l'unica in Appennino (altrimenti moltissimi ragazzi si sarebbero già da tempo trasferiti a Modena, dove non è pensabile che una situazione come quella di Pavullo si sarebbe trascinata per tutti questi anni). In tutto questo, il Provveditorato dov'è? La Provincia sta facendo tutto il possibile per portare a termine i lavori in una scuola frequentata da oltre 1000 ragazzi (che magari dovrebbe avere la precedenza rispetto ad altre situazioni)? In questo silenzio assordante, i cortei silenziosi di ieri e oggi fanno rumore...
Un gruppo di genitori

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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 


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