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Ma ecco il colpo di scena: è notizia di ieri una dichiarazione del
Direttore del PS del Policlinico che afferma: '.
..siamo arrivati a dedicare tutto il Pronto Soccorso generale ai pazienti sospetti o positivi, utilizzando gli spazi della Medicina d’Urgenza e Osservazione Breve Intensiva agli altri pazienti. Questo “stravolgimento” ci ha consentito di garantire la tutela di operatori e pazienti.
' (sic!)
Quindi vediamo di capire bene: a tutt'oggi, in pratica, i soggetti sospetti in attesa di diagnosi, una volta identificati al pre triage, entrano comunque in locali predisposti all'interno dell'ospedale e non all'esterno: infatti a loro è stato dedicato l'intero PS che è attiguo all'OBI e alla Medicina d'Urgenza.
E questa notizia dovrebbe rassicurarci?
Dovrebbe rassicurarci la notizia che, a più di un mese dall'aver pubblicato un protocollo che portava tutti i pazienti (sospetti e no) al PS, smentito subito dall'Ausl, siamo ancora in quella situazione?
E tutto questo in barba alle dichiarazioni dell'OMS, di infettivologi e studiosi anche di fama internazionale, che hanno confermato che gli ospedali in questa emergenza sono i principali luoghi di focolaio per il contagio da Coronavirus. Perchè inevitabilmente anche il solo passaggio in un corridoio può essere causa di contagio.
Quando alla nostra richiesta di conoscere i nomi dei responsabili di quello sciagurato protocollo non veniva data alcuna risposta, ecco che oggi si palesano da soli.
Non c'è che dire: se non fosse una situazione così grave ci sarebbe da sorridere.
Al contrario a chi è confinato in casa con sintomi sospetti non viene effettuato alcun tampone.
Quindi ad oggi la situazione è: gli ospedali continuano a non recepire le regole di buon senso seguendo protocolli discutibili, l'amministrazione sanitaria risulta deficitaria nelle cure a domicilio, noi restiamo ancora senza mascherine.
E tutto questo dovrebbe farci stare tranquilli....
Anna Beatrice Borrelli