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Cna sostiene che le medie e piccole imprese sono in allarme perchè non sanno più dove smaltire i rifiuti industriali perchè è stata chiusa la discarica di Imola e perchè all'inceneritore di Modena non possono piu portare niente.
L'inceneritore di Modena è già il più grande della regione 240.000 t/anno (esagerato per le esigenze modenesi, in tempi di rispetto della LR 16/2015 sull'economia circolare che impone riduzione dei rifiuti, Raccolta differenziata e riciclo al 2020) e che comunque smaltisce rifiuti urbani e speciali di ogni provenienza.
A parte questo, mi chiedo perchè smaltire quello che è possibile riciclare?
Leggi comunitarie e nazionali definiscono la gerarchia sulla gestione dei rifiuti. Incenerimento e discariche sono alla fine della graduatoria, quando non è più possibile fare altro.
In tempi di inquinamento, surriscaldamento, cambiamenti climatici, disastri ambientali e malattie, ce ne rendiamo conto ogni giorno, è necessaria una presa di coscienza individuale e collettiva.
Bruciare i cosiddetti rifiuti significa buttare materiali utili e recuperabili e produrre CO2 (una tonnellata di rifiuti incenerita emette circa 0,8 tonnellate di CO2 e l'impianto di Modena, di rifiuti ne brucia in media 210/220.000 tonnellate ogni anno).
Ognuno deve fare la sua parte e farsi carico dei rifiuti che produce. Anche produrne di meno. Non è sufficiente lavorare e semplicemente disfarsi dei materiali non più utili.
Negli interventi non si entra nel merito di che tipo di rifiuti si parli, ma è necessario che le associazioni suggeriscano ai propri associati che i rifiuti speciali prodotti ( per lo più carta, plastica, metalli, vetro e materiali edili) sono per lo più riciclabili. Quindi non necessariamente da smaltire.
Le imprese spesso si lamentano dei costi ma non riescono o non vogliono trovare soluzioni per riciclare.
Soluzione può essere fare accordi con altre imprese che raccolgono e riciclano i materiali. Che molto probabilmente è anche più conveniente.
Sandra Poppi - presidente Wwf Emilia Centrale