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Spettabile redazione,
il 20 aprile scorso il Comune di Modena con un comunicato stampa, informa appunto la stampa che, “nei prossimi giorni, valutate le condizioni climatiche”, inizieranno i lavori di rimozione dell’amianto presente nel cantiere Civ&Civ/ IM.CO. (lavori di rigenerazione impianto logistico Conad NordOvest).
Nello stesso comunicato, il Comune di Modena, si premura inoltre di informare la stampa di una notizia che nulla ha a che fare con l’amianto e con il disagio dei residenti prossimi e non prossimi al cantiere.
Eccola:
“Il cantiere si trova tra le vie Polonia e Finzi e l’intervento di rigenerazione dell’area, a cura della società Imco, prevede la ristrutturazione o la nuova costruzione di capannoni logistici per l’ampliamento dello stabilimento Conad già esistente, con anche una maggiore dotazione di verde e nuovi percorsi pedonali e ciclabili in un’area complessivamente di circa 50 mila metri quadri.”
Appare quasi un voler far sapere alla stampa, eventualmente destinataria delle lamentele e delle preoccupazioni dei residenti, che essi, godranno un giorno, di più spazi di verde (se potranno ancora beneficiarne in salute, qualcuno suggerisce).
Invece, direttamente, i residenti dell’area, sono stati informati della rimozione dell’amianto soltanto da 4 cartelli (vedi immagini a corredo, 3 in via Spagna e 1 in angolo Canaletto via Sant’Anna) a firma Ibatici srl la quale informa che 'è consigliato non esporsi oltre la recinzione/barriera di delimitazione'. Con l’aggiunta: 'E' vietato l'accesso al cantiere a personale non addetto ai lavori'.
Ai residenti questo avviso appare incoerente ed incompleto. È incoerente, intanto, in quanto, il non esporsi oltre la recinzione e la barriera di protezione di una proprietà altrui, da parte di chiunque, come entrare in un cantiere da parte dei non addetti ai lavori, è vietato in via generale dalle Leggi e dalle normative in vigore.
Dunque il termine “consigliato” appare pleonastico.
Lo è anche considerato che la materia che sarà rimossa dal cantiere è nota per essere pericolosa alla salute degli esseri umani ed animali in genere. È anche un materiale volatile, dunque, affacciarsi o non affacciarsi (che bizzarria) oltre le barriere è quasi ininfluente, infatti, è sufficiente soltanto un refolo di vento e l’intero ignaro rione con tutti i suoi abitanti ed ignari visitatori potrebbe inalare il male. Soprattutto se non protetti in quanto non informati. Ma di questo, si tace, mentre ogni avviso severo di cautela, dovrebbe essere doveroso!
A parere di molte persone residenti, l’informazione alla popolazione doveva essere più ampia e diffusa e doveva essere più stringente. Doveva rendere nota ad essa i pericoli per la salute non soltanto 'ai curiosi che vorrebbero affacciarsi oltre la recinzione' (viene quasi da ridere), ma soprattutto per la salute della popolazione residente che non può certo essere 'consigliata' di rimuovere le loro abitazioni dal terreno confinante il cantiere. L’avviso di informare la popolazione prossima, di quella ignara e occasionale di tenere chiuse le finestre di casa e di indossare le mascherine, è previsto anche da una normativa regionale, salvo errori.
Cordiali saluti,
Camillo Po
Redazione Pressa
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