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Egregio direttore della Pressa,
Ho letto con interesse il suo editoriale rivolto all'esponente del Pd Boschini. Concordo con lei nell'analisi volta ad affermare che nulla ha fatto l'ala 'cattolica' del Pd per impedire o almeno criticare appalti poco chiari. I cattolici nel Pd non si sono indignati e non hanno impedito una legge urbanistica regionale che permetterà di cementificare senza regole di buon senso, non hanno difeso con determinazione gli operai della Castelfrigo di Castelnuovo e hanno permesso, in una Modena sempre più inquinata, il raddoppio dell'inceneritore.
Sono però altrimenti convinto che per un cattolito e per qualsiasi uomo che ama la vita la 'battaglia contro l'aborto' non sia solo una battaglia ideologica. A mio modesto parere non si deve però esaurire nel garantire la libertà dell'obiezione di coscienza per i medici. Lei giustamente afferma che l'aborto è un dramma vissuto dalle donne, una scelta che segna la vita.
Allora, più che garantire un diritto costituzionale, occorre informare con più vigore che esistono in Provincia di Modena opere e volontari cattolici (sì, cattolici) che lavorano e accolgono con amore le donne.
Allora, visto che lei caro direttore, è così attento ai problemi che riguardano l'umanità, perchè non offre spazio sulla sua testata a questi volontari affinchè descrivano il loro impegno a salvaguardia della vita. Inoltre perchè non sollecita, con suoi editoriali, i politici e le istituzioni a prendere più a cuore, anche con finanziamenti economici, questo problema?
La ringrazio della attenzione.
Un lettore
Grazie innanzitutto della sua lettera, compresa l'ironia sull'attenzione ai 'problemi della umanità'. Sono felice lei condivida con me l'ipocrita modalità con cui sedicenti 'cattolici' occupano i banchi della politica che conta (ricordo che Boschini, come tutti i consiglieri regionali, per sedere su quella poltrona a Bologna guadagna circa 7500 euro netti al mese tra compensi e indennizzi).
I cattolici in politica, anche a Modena, si ricordano dei valori 'cattolici' solo sui temi eticamente sensibili. Quelli che non spostano una virgola in termini economici e di Sistema e che consentono di continuare a spartirsi la ricca torta emiliana. Detto questo, lo ripeto, volutamente non mi soffermo nel merito del tema aborto. Esiste una legge dello Stato (di 40 anni fa) che sancisce questo diritto. Andrebbe applicata in pieno e così non è. E su questo il suo invito ai politici è corretto. Detto questo, volentieri anche - qualora lo gradissero - ospiteremo su La Pressa le testimonianze di questi volontari anti-abortisti, come abbiamo sempre fatto per qualsiasi posizione.
Solo una parentesi di merito per non evitare le sue domande. Sulla salvaguardia della vita concordo a livello di principio, ma la realtà è complessa. E la Chiesa, quella della gerarchia non dei singoli fedeli (e perdoni questa distinzione apparentemente banale), per la sua storia, non credo sia in grado di dare il buon esempio. Dè Andrè nei suoi '10 comandamenti' di Tito diceva 'Non devi rubare, forse io l'ho rispettato vuotando in silenzio le tasche già gonfie di quelli che avevan rubato. Ma io, senza legge, rubai in nome mio, quegli altri nel nome di Dio'.
Grazie ancora per la sua lettera e perdoni la risposta prolissa.
Giuseppe Leonelli