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Come tutti i modenesi siamo molto soddisfatti per l'apertura all'Ospedale di Baggiovara di una sala operatoria ibrida che porterà come ampiamente descritto, ulteriori incisivi miglioramenti nel trattamento sia dei malati chirurgici sia dei pazienti traumatizzati. Questo ulteriore traguardo conferma la correttezza della lotta ormai da anni intrapresa da RelArte, UDI, AFVS affinchè in questa provincia ci sia pari opportunità in caso d'incidente fra adulti e donne gravide e i bambini sino a 14 anni di eta.
Chiediamo a tutti quelli che hanno generosamente contribuito alla raccolta fondi e a anche ai media di aiutarci a far si che della sala chirurgica ibrida possa usufruire anche questa fascia più debole della popolazione.
Da quando l'ospedale di Baggiovara e il Policlinico furono divisi (2005) e ancora oggi, i circa 100 casi all'anno che riguardano gravi traumi di donne gravide e bambini (per un incomprensibile ordine di servizio al 118 e mai da nessuno rivendicato) vengono trasportati al Policlinico, ospedale a vocazione internistica (per scelta degli stessi amministratori) con una risposta alle esigenze del traumatizzato assolutamente inferiori a quelle di Baggiovara. Tant'è che ogni adulto che abbia un incidente nell'area del Policlinico viene, nel suo interesse trasportato a Baggiovara.
Una legge internazionale obbliga il trasporto di donne gravide e bambini traumatizzati in un ospedale dove ci sia un reparto di Ostetricia e di Pediatria, e a Modena questi reparti sono solo al Policlinico. Era pacifico che scegliendo Baggiovara come ospedale di elezione per i traumi anche i reparti di Ostetricia e Pediatria dovevano essere trasferiti a Baggiovara.
Così era stabilito all'inizio ma per una serie di problemi fra Ospedale e Università il trasferimento non avvenne.
Ora il problema non è ne politico né partitico: il problema è riuscire a dare anche a donne e bambini il meglio della risposta terapeutica. La soluzione non è nella formazione perchè nessun reparto operatorio può restare efficiente se non con un grandissimo flusso di pazienti (vedi motivazioni chiusura centro nascite di Pavullo.) Rimane un'unica soluzione: impegnare gli ingenti fondi destinati alla costruzione di una futura palazzina materno infantile al Policlinico per trasferire Ostetricia e Pediatria a Baggiovara.
Questo dobbiamo a donne gravide e bambini nel momento della loro massima sofferenza.
Anna Beatrice Borrelli
Redazione Pressa
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