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Cosa succede allora se i cittadini italiani, iscritti d'uffico al voto, disertano in maggioranza le urne? Il Parlamento è da ritenersi valido, come si sono ritenute valide le Giunte Regionali elette da un terzo degli aventi diritto al voto, o sono da ritenersi invalidati a stregua dei Referendum abrogativi che richiedono il 50% + uno degli aventi diritto? Perché per abrogare una legge serve la maggioranza dei cittadini e per delegare il potere ad un Parlamento no? Cera un tempo in cui la flessione dell'uno-due % per cento dei consensi inquietava i partiti e l'intera coalizione di Governo, adesso non preoccupa più nemmeno l'astensione della maggioranza degli elettori e si procede come se niente fudesse! Se le percentuali di voto in futuro fossero malauguratamente queste, non sarebbe il caso di chiedersi se non sia ora di rivedere tutto l'architrave costituzionale in nome e per rispetto della Democrazia?
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