Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Cresce il malcontento negli studenti per la organizzazione scolastica dopo le riaperture, dopo lo sfogo di una studentessa, oggi pubblichiamo una lettera dalle Cavazzi-Sorbelli di Pavullo.
La situazione non è delle migliori per noi ragazzi delle superiori. Siamo stati la categoria più dimenticata dallo Stato fino a qualche tempo fa. Siamo stati considerati la causa dell'aumento dei contagi al primo rientro a scuola dopo mesi di didattica a distanza. E' un anno che non sappiamo più se stiamo a casa o a scuola, totalmente allo sbando. E' un anno che subiamo la disorganizzazione, capiamo le difficoltà iniziali, capiamo il primo rientro ma siamo rientrati più volte e ogni volta siamo stati additati come la causa dell'aumento della curva dei contagi.
Siamo la fascia d'età più colpita, quella che ha subito le decisioni che venivano prese dall'alto e non ci siamo mai lamentati a parte qualche protesta di qualche genitore contro la Dad.
Abbiamo creduto tutte le volte che dicevano che saremmo rientrati, ora ci sentiamo amareggiati, delusi. Dicono che in Dad non abbiamo studiato o non ci siamo impegnati, ma in realtà abbiamo fatto il doppio della fatica e ci siamo adattati. Ci siamo posti mille domande senza alcuna risposta certa. A peggiorare il nostro stato d'animo è stata la nuova organizzazione scolastica che si è deciso di adottare per l'ultimo mese, il mese che per noi avrebbe rappresentato una sorta di rinascita dal punto di vista della socialità.
Maggio doveva essere il mese 'in presenza al 70%', un mese colmo di verifiche e interrogazioni che andranno ad influire sulla nostra media. Bene, maggio sarà il mese in cui non avremo nemmeno il tempo di respirare perchè con i doppi turni, molti di noi rientreranno a casa molto tardi, addirittura alle 20.
Dopo le 18, 19, 20 dovremo riposarci, cenare, studiare per il giorno successivo. E poi? Poi andremo a letto tardi per svegliarci presto il mattino seguente perchè probabilmente avremo il primo turno dalle 8. Facile dire che si tratta di un mese soltanto, ma siamo distrutti psicologicamente e fisicamente, dobbiamo ancora riprenderci dalle ore trascorse isolati a casa davanti al pc. Avremmo desiderato tornare alla normalità con più calma e delicatezza e non travolti da ritmi del genere. Per fortuna che a maggio avremmo dovuto socializzare, coltivare nuove amicizie, riscoprire il piacere di scambiare due chiacchiere e fare qualche battuta in presenza. Siamo stanchi, stanchi davvero. Sarebbe bastato il rientro al 50% e non un 70% straziante e mortificante.
Prima B professionale del Cavazzi-Sorbelli di Pavullo
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>