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Si va alle urne e tornano i filantropi del Terzo Mondo

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Attendo un politico informato dei fatti che ci spieghi bene per filo e per segno quante sono state effettivamente le erogazioni annue fuori confine...


Si va alle urne e tornano i filantropi del Terzo Mondo
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L'ha ribadito di recente il Presidente Mattarella: la crescita dell'economia italiana è troppo lenta, bisogna fare di più, serve una ripresa e ognuno deve impegnarsi perché il paese ha bisogno di migliori risultati. E' sembrata una velata bocciatura a questo governicchio che ha così deluso tutti, specialmente le classi più povere. Ed ecco accorrere in TV tutti i politici, in primis i capi della sinistra, da Bersani al Massimo D'Alema, dal resuscitato Veltroni a Fassino, dall'illuminato Grasso al rottamatore Renzi, manca solo Prodi, ma sta arrivando... Si agitano e invocano più attenzione per i poveri ed i disoccupati, per i giovani e per i pensionati, basta sprecare soldi in auto blu e opere faraoniche, bisogna che il paese resti guidato dalla sinistra democratica, e, come disse Veltroni  al Lingotto, ' Bisogna prendere ai ricchi per dare ai poveri'.

Sembra che tutti abbiano dimenticato come la sinistra al governo gestisse i soldi pubblici, come avesse le mani bucate per fare 'beneficenza' agli amici del terzo mondo, ancor prima di pensare al benessere dei suoi sempre più poveri italiani. Vogliamo ricordare ai cittadini, prima delle elezioni di marzo 2018, qualche esempio di regalie del passato fatto dai nostri benefattori?

Ad esempio nel 1998, col governo delle sinistre, la distribuzione di finanziamenti a Paesi esteri è stata non meno di 1.336 miliardi di lire con questa suddivisione: All’Egitto 335 miliardi, 304 miliardi alla Cina, 268 miliardi all’Albania, 235 miliardi all’Etiopia, 225 miliardi al Libano, 219 miliardi al Marocco, 174 miliardi alla Tunisia, 167 miliardi ai Palestinesi e via dicendo. E ai nostri poveri ? Eppure ne avevamo tanti anche allora. 

Ai palestinesi, poi, viene dato un contributo di 500 milioni di lire l’anno a beneficio della loro ambasciata a Roma.

Incredibile ma vero. Agli etiopi è stato dato un contributo di un miliardo e mezzo per gli studi sulla loro municipalità! Ma abbiamo anche aiutato la Siria con 5 miliardi nella ricostituzione di una loro steppa in una riserva naturale, mentre quel governo spendeva già oltre il 7 % del PIL nazionale in armamenti. Ai Tunisini, invece, è stato finanziato l’acquisto di computer per le scuole per oltre 4 miliardi , quando qui in Italia molte scuole non li avevano. Poi è stato speso l’importo di 30 miliardi per creare una serie di ripetitori che consentissero la visione in Tunisia dei programmi Rai, ma pare che, terminata l’opera, la Tunisia non voleva più quei collegamenti e ha oscurato la Rai, preferendo altri programmi non italiani.  

Veltroni - ricordate - al Lingotto disse che bisogna prendere ai ricchi per dare ai poveri , ecco qui sono elencati alcuni esempi dei poveri che la sinistra beneficiava. Miliardi regalati all’Equador  (che ha 12 milioni di abitanti e una buona percentuale è già arrivata da noi e non sempre con buone intenzioni lavorative) dove, secondo dati ufficiali, il 3,5 % del PIL viene speso in armi forniti ai circa 58.000 militari. Ad esempio all’Angola che ha circa 12 milioni di abitanti e il 9 % del PIL viene speso in armi con un esercito di circa 112.000 uomini. Ad esempio al Bangladesh che ha circa 130 milioni di abitanti e il 2 % del PIL è speso per armi con un esercito non chiaramente definibile nella sua consistenza.

 Oppure ad esempio a Malta, paese europeo che non ha più di 300.000 abitanti, più o meno come Padova o Verona, eppure anch’essa riesce a spendere 1,5% del suo PIL in armamenti : ebbene noi siamo riusciti a regalare a quell'isolotto 75 milioni di euro, che significa 150 miliardi di lire.

Ma sappiamo che anche le Regioni vogliono imitare lo Stato in sprechi ed allora ecco che per questi Paesi esteri anche l’Abruzzo, che tanto ricco non è, ha stanziato 500 milioni e la Sardegna, che continuamente riceve contributi per le sue condizioni di povertà, ha stanziato un miliardo, penso con grande gioia di quei sardi che vivono con la pensione sociale. Nello stesso anno anche la Lombardia ha versato 2,5 miliardi e la Toscana circa un miliardo.  
Il democratico Veltroni, amante dell'Africa,   potrebbe spiegare perché negli scorsi anni abbiamo regalato allo Zimbabwe una centrale telefonica digitale del costo di 35 miliardi ?

Perché abbiamo regalato all’Albania, con un costo di oltre 13 miliardi, un sistema di cablaggio a fibre ottiche, quando molte delle nostre zone ne sono ancora prive? Ma anche in Guatemala siamo andati a mettere fibre ottiche a nostre spese per il modesto importo di 33 miliardi..

Perché la Regione Emilia-Romagna ha stanziato nel 1997 137 milioni per la diffusione della musica dell’Africa occidentale?

Perché abbiamo regalato computer alla Cina per le scuole medie, spendendo oltre 3 miliardi, quando non poche nostre scuole erano e rimangono in condizioni pietose ?
Perché abbiamo regalato al Mozambico computer per 328 milioni e al Kenya per 1 miliardo e 300 milioni ? A quest’ultimo poi abbiamo anche dato, tra il 1987 e il 1994, un importo di 2 miliardi e mezzo per un centro di allevamento delle rane!! E’ sicuramente anche questo un passo importante per l’Italia. Non diverso è stato il finanziamento della coltivazione dei pioppi in Turchia che, dal 1987 al 1994, ci è costato non meno di 14 miliardi. E’ sicuramente anche questo un passo strategico per l’Italia, ma siamo noi povera gente che non ne comprendiamo la finalità. E’ stato Montanelli che ci ha mostrato i nostri limiti quando ha detto che 'la politica conosce ragioni che la ragione non conosce'.

C’era proprio l’esigenza, compagni, di finanziare con 880 milioni il risanamento del Sahara algerino, forse per pareggiare un po’ le dune.. o lo sviluppo delle colture algerine di lenticchie con 5 miliardi di lire? Ai pompieri Egiziani abbiamo dato 15 miliardi per il potenziamento dei loro mezzi di protezione civile. Ieri, però, erano in piazza i nostri vigili del fuoco a protestare perché i nostri mezzi sono insufficienti e non vi sono soldi per gli straordinari. Ma anche ai pompieri della Tunisia sono stati dati 17 miliardi nel 1997 per il loro potenziamento e 20 miliardi sono stati spesi per progetti di conservazione dei suoli in Zaghouan e Merguellil. 
La nostra generosità non si è scordata della Somalia che ha avuto la sua parte e nemmeno piccola. La strada Garowe-Bosaso è costata 335 miliardi, ripeto 335 miliardi di lire, ossia una strada da 550 milioni a km, finalizzata per arrivare a un piccolo centro di pesca. Ma quanto spende all’anno la Somalia in acquisti di materiale bellico ? Pare un buon 5 % del Pil pur avendo popolazione affamata.

Continuino i nostri democratici uomini politici a spiegare ai pensionati, e anche ai disoccupati, che cosa è stato fatto per il recupero di 500 miliardi di crediti verso Paesi che fino al 1996 non avevano ancora pagato nemmeno una lira di rimborso già scaduto su anticipazioni bancarie. E tra questi l’Argentina che poi si è finanziata ben più ampiamente con una emissione colossale di bonds, il cui rimborso è stato poi negato a mezzo mondo e lasciando in braghe di tela almeno 600.000 risparmiatori italiani. Un enorme default di cui non si vede una via d’uscita e i vari Governi non pare che si siano occupati più di tanto della cosa, lasciando la trattativa alle banche. Intanto non importa che l’Argentina continui a spendere il 2 % del suo PIL in armi, infatti, per altre esigenze, i finanziatori mecenati li trova sempre. L’Italia ha persino finanziato nel 1997 con 700 milioni un ufficio studi dei loro sindacati e ha speso solo 205 miliardi per la riorganizzazione della sua rete telefonica, chissà con quale beneficio per noi. E pensare che per rafforzare il sistema delle telecomunicazioni in Cina abbiamo speso solo 4 miliardi. Non ce ne vogliano i Cinesi, siamo stati avari con loro. Persino per l’ Uruguai abbiamo speso di più: 33 miliardi per la nuova rete telefonica a Montevideo nel 1996. Ma in Argentina abbiamo anche speso 4 miliardi per i computer dei loro tribunali, chissà con quali vantaggi per la nostra giustizia?
550 milioni sono andati ai sindacati brasiliani nel 1995, come 900 milioni sono andati ai sindacati peruviani. Per carità, direte voi, ben poca cosa rispetto agli 11 miliardi che nel 1995 hanno finanziato i sindacati egiziani. Serviti a poco, pare, dai disordini economici e governativi scoppiati ora

Ma dato che i Governi hanno problemi più importanti e più pressanti da risolvere, nel 1997 è stato dato un finanziamento all’Etiopia di 212 milioni per la sua democratizzazione! Ora sì che siamo tranquilli per quella democrazia che spende secondo dati ufficiali il 2% del suo Pil in armi.
E che dire dell’intervento finanziario italiano a favore del Cile per un miliardo e mezzo destinato a produzioni televisive per le loro scuole o dei tre miliardi spesi a favore del Sudafrica, non certo povero, per la creazione di una casa editrice e altrettanti a favore della cultura dei sindacati locali nel 1994. Ma anche il Niger ha le sue esigenze, specialmente in periodo elettorale e quindi pronta una erogazione italiana di 221 milioni per l’acquisto di materiale elettorale nel 1997. Forse era meglio mandare le incredibili matite che usiamo noi durante le nostre elezioni.

 E’ toccato molto meno al Vietnam del Nord, non so a che titolo, precisamente 145 milioni nel 1997 e altrettanti nel 1998 per passare poi a 180 milioni nel 1999, chissà con quali risultati, però si è poi rifatto con un finanziamento ai loro sindacati (?) che è costato all’Italia 1 miliardo e 300 milioni. Ma anche il miliardo dato al Nicaragua per ammodernamento informatico chissà che fine ha fatto. Abbiamo incertezze anche per il miliardo all’anno dato dal 1996 al 1998 alla Corea del Nord per lo sviluppo dell’energia...
Questi sono solo dei modestissimi esempi presi così a caso un anno per l’altro, forse anche maldestramente e me ne scuso, mentre attendo un politico informato dei fatti che ci spieghi bene per filo e per segno quante sono state effettivamente le erogazioni annue negli ultimi cinque anni e quante se ne prevedono in un futuro prossimo, cosi che anche i nostri pensionati con la minima si sentano orgogliosi di tanta generosità nazionale.

Massimo Guerrini

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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