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Gentile direttore, leggo sul suo quotidiano lo sfogo di Bruno Rinaldi: falegname di Castelvetro con la passione per il canto lirico e da sempre attivo in ambito culturale. Scrive della richiesta, indirizzata al suo Comune, di uno spazio pubblico per poter ospitare dei master dedicati all’interpretazione lirica e proporre un ricordo del celebre tenore Tito Schipa, che dal 1937 al 1947 soggiornò proprio a Castelvetro. In cambio, l’associazione offrirebbe gratuitamente alla cittadinanza un paio di concerti, eseguiti dagli iscritti ai master tenuti da docenti di fama internazionale.
Detta così, sembrerebbe un’iniziativa meritoria per Castelvetro e il suo proponente che, in forma assolutamente gratuita, vuole smuovere il sonnolento paesino. Invece, entra in campo la politica, come suppone Rinaldi. Castelvetro è amministrata dal centrosinistra e Rinaldi sta, senza essere neppure consigliere, dalla parte opposta con “Cambiamo con Toti”: espressione creata dal Presidente della Regione Liguria con i fuoriusciti da Forza Italia.
Il nostro “falegname lirico” lamenta il fatto che attende da mesi una risposta, ma rimbalza contro un muro di gomma, costituito da burocrazia a nascondere il disinteresse per quanto proposto.
La sua arrabbiatura nasce dal fatto che altre iniziative, con il “giusto colore politico”, non hanno trovato le sbarre del passaggio a livello perennemente abbassate. Ma davvero dobbiamo pensare che sindaci e giunta, una volta eletti, non rappresentino la comunità intera, ma solo chi ha votato la loro parte politica a scapito dell’altra? Davvero dobbiamo pensare che nella cultura si realizzi solo ciò che nasce con il “colore” corrispondente a chi governa?
Che è meglio il nulla, piuttosto che attivare un’iniziativa utile a tutti per il turismo e la crescita culturale, ma proposta da un esponente d’avverso partito? Se fosse così, se il sospetto di Bruno Rinaldi corrispondesse al vero, commenterei l’accaduto con il titolo del film di Benigni e Troisi: “Non ci resta che piangere”! Gli interessi di partito e del potere che esercita in un territorio, prevalgono su qualsiasi cosa, compreso il bene dei cittadini.
Allora, non volendo credere a questa spiegazione, mi appello al sindaco Fabio Franceschini, affinché interrompa questo silenzio istituzionale, che dura ormai da sei mesi, e risolva la cosa. Dare una sala idonea ad accogliere studenti e docenti di prestigio, ad una associazione che gratuitamente vuole contribuire allo sviluppo di Castelvetro, è roba poco impegnativa. Per male che vada, si vedrà qualche giovane cantante russo o americano passeggiare per le vie del borgo insieme a Chriss Meritt o Ljuba Kazarnovskaya, tra i cantanti e docenti più affermati al mondo.
Massimo Carpegna