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Gentilissimo direttore,
si chiude un altro anno che definire difficile appare un eufemismo e ritengo che chiedersi se stiamo vivendo un “Mondo al Contrario” non sia inutile o la spocchia di chi senta il puzzo sotto il naso per “l'umanità” con la quale convive.
I fatti ci dicono che i decisori internazionali non sono in grado di decidere se e come fare cessare le guerre in corso, qualcuno cerca di giustificarle o motivarle con il perseguimento degli interessi nazionali degli attori in campo, altri fanno leva sugli orrori del terrorismo per giustificare il perpetrarsi di massacri indiscriminati in nome di un “diritto di risposta” che non tiene conto né delle violazioni dei diritti di un popolo né delle prevaricazioni che Palestinesi e non solo hanno subito e subiscono insieme ad armeni, azeri, abitanti delle foreste amazzoniche, africani di etnie minoritarie come gli stessi ebrei.
La maggioranza politica in Italia ed in Europa mette sotto accusa la Chiesa e tutti coloro che sostengono e finanziano le organizzazioni che si prodigano per salvare la massa di migranti in movimento fra paesi e continenti e versa somme importanti stipulando accordi per il diritto a sceglirsi “chi entra” in un paese. E questo, peraltro, avviene da tempo. Gli accordi con la Libia del dopo Gheddafi furono stipulati da governi di centrosinistra e da allora nessuno li ha mai disdetti e, sulla scorta di quegli accordi, oggi come ieri si cercano siti/lager nei quali collocare coloro che non sono benvenuti e che nonostante il mare in burrasca, le insidie di viaggi in terre sconosciute e le avversità incombenti, arrivano ad uin approdo che per loro rappresenta la richiesta di un diritto ad una vita migliore.
Sempre per quanto riguarda la politica italiana si perpetuano le discussioni su temi che risultano perfette e precise “distrazioni di massa”: mi riferisco anche a temi importanti quali il reddito di cittadinanza o comunque un reddito per tutti o al progetto di premierato e di autonomia regionale differenziata dietro i quali si intravedono appena il disastro del SSN, la mancanza di equità sociale, il problema dell'equità fiscale, i temi di un lavoro dignitoso per tutti, la povertà economica ed educativa e la difficoltà di esigere i diritti di cittadinanza garantiti dalla Costituzione. Ogni tanto si aggiunge qualche “scandalo” a completare il panel: miliardari che speculano sulla credulità del “popolo bue” quali influecer, calciatori o “belle donne” un po' discinte che occhieggiano dai giornali fashion mentre sulla stampa “seria” si predica la parità di genere e si mettono all'indice i “maschi” a prescindere.
Con l'anno nuovo non cambierà nulla. E' sicuro.
Grazie per la disponibilità e l'attenzione gentilissimo direttore e molti auguri a lei ed alla redazione per le prossime festività
Angelo Fregni
Foto Dire
Redazione Pressa
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