Viale Gramsci, chiudere il sottopasso non ha risolto i problemi

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Il sottopasso che da Viale Gramsci portava all'ErreNord e alla Coop Canaletto, costruito insieme alla struttura tanto vituperata e costato centinaia di milioni, è andato via via sempre meno utilizzato dai cittadini, vuoi perché scendere e salire due rampe di gradini non piace ai più ( vedi progetto futuro sottopasso comunale sacca con ascensori megagalattici..) vuoi perché dicevano transitato anche da spacciatori, ubriaconi e sbandati per cui insicuro...finché un solerte e influente cittadino del posto, dopo aver avuto un incontro ravvicinato con un disgraziato che si lavava le parti intime negli anfratti del sottopasso, attraverso un veemente articolo su un quotidiano locale ne decretò la chiusura, prima lo chiusero di sera con una serranda per poi tombarlo definitivamente e nel contempo perfezionare l'attraversamento pedonale con isole e segnali, peggiorando così, nelle ore di punta, la circolazione in quel punto, sulla rotonda e fino a semibloccare il traffico sul cavalcavia Mazzoni 

I tossicodipendenti a Modena non sono diminuiti, anzi, lo dicono le frequentazioni della Farmacia di Viale Gramsci dove vanno a prendere le siringhe, o nelllo scassatissimo dispenser di via Finzi ( i fronte all'Ex Granarolo): se esiste un fenomeno inarrestabile, come la tossicodipendenza, la prostituzione o l'immigrazione irregolare, non ha senso spostare il problema o chiudere i luoghi dove questo si manifesta ma cercare di risolverlo salvaguardando sia i cittadini onesti e probi che i disgraziati che ci sono cascati dentro... Specie oggi che i punti iniettori sono sempre più rari (chiuso anche nella sede della ex Circoscrizione 2 ai Torrazzi)...

Massimo Guerrini