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Poco meno di dieci anni fa la Circoscrizione stanziò circa 220mila euro per una riqualificazione di viale Gramsci, limitandosi a smussare gli angoli vivi delle aiuole lapidee e a sistemare i marciapiedi, mentre procedettero all'asfaltatura del parcheggio in via Spaccini. Ma la proposta di togliere parte dei numerosi tigli ai lati del viale per dare spazio alle piante e creare nuovi posti auto non passò nemmeno in Consiglio Comunale, per l'opposizione dei Verdi e dei Socialisti. Dalla foto dei primi anni '70 si notano pianticelle di altezza modesta che però nel corso dei decenni sono cresciute bel oltre i venti metri, rendendo il Viale una foresta: 108 querce rosse nel tratto centrale e 242 piante di tiglio ai lati, queste ultime cresciute filando in altezza chiuse tra condomini di otto piani, di cui invadono le balconate.
Quando in autunno cadono sia le foglie che le ghiande per la manutenzione e pulizia delle 264 caditoie del Viale diventa problematica, vista anche la frequenza semestrale: fu una delle cause dell'ultimo allagamento in zona. Chi ha progettato l'urbanizzazione del Viale ha posto delle piante di alto fusto ( i tigli ) a distanze inferiori al loro sviluppo arboreo , ora bisognerebbe rimediare sia per la loro salute, sia per liberare posti auto che si ricaverebbero dalla eliminazione di obsolete aiuole lapidee che occupano ognuna una superficie di oltre quattro metri quadri, con buona pace di un ecologismo iperprotezionista che non tiene conto dei tempi moderni: non siamo più nel 1970, sveglia!
Massimo Guerrini
Redazione Pressa
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