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Era la partita più attesa, il clou della terza giornata alle Nitto ATP Finals. Novak Djokovic, sei volte vincitore e per l’ottava volta numero 1 a fine stagione, contro il numero 1 d’Italia (e 4 del mondo) Jannik Sinner. Al quarto tentativo, l’azzurro riesce a ribaltare il pronostico e a piegare il fuoriclasse serbo: un’autentica maratona di oltre tre ore che il 22enne altaatesino porta a casa in tre set, con il 7-5 6-7(5) 7-6(2). Le semifinali del ‘Masters’ sono quasi al sicuro ma non ancora matematicamente raggiunte per Sinner, pronto ad entrare nella storia come primo italiano a spingersi così lontano nel torneo di fine stagione che premia i primi 8 del ranking.
La partita, come ha detto a fine match lo stesso Sinner, è stata una montagna russa di emozioni: colpi da fenomeni, due tie-break, Sinner che nel terzo set prova a brekkare per sul 4-2. Un margine che però non spaventa ‘Nolè, freddo nel rientrare subito in corsa per poi schiantarsi in un tie-break che non ha storia. L’azzurro, che all’esordio a Torino aveva regolato il greco Stefanos Tsitsipas, può orgogliosamente fare festa. “Non esiste posto più bello per battere il numero uno del mondo. Era un pò la stessa storia con Medvedev, ci sono stati momenti di tensione ma ho vinto con voi, grazie a tutti”, è il rigraziamento che Sinner tributa ai tifosi sempre caldi e appassionati del PalaAlpitour. “E’ stata una partita molto tattica, anche se non ci sono stati scambi così lunghi – ha spiegato a caldo il 22enne altoatesino – Ho fatto degli errori nel tie-break del secondo set ed ho cercato di giocare meglio i punti importanti del terzo. Sono state delle montagne russe e oggi sono riuscito ad andare più in alto di lui”. Sinner ora non vuole più fermarsi e domani, contro il danese Holger Rune, potrebbe diventare il primo azzurro a volare nelle semifinali del Masters in 54 edizioni. Nel frattempo, si è tolto un altri sfizio: è il primo italiano a mettere al tappeto due numeri 1 del ranking diversi (l’altro era stato Alcaraz in semifinale a Miami). Davvero niente male.
Redazione Pressa
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