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'In sicurezza, ma si riaprano gli stadi'. E’ quanto chiede in una interrogazione alla Giunta regionale Michele Barcaiuolo, consigliere di Fratelli d’Italia: “Siamo davanti ad una gestione incongruente delle riaperture: si alle arene della musica e ai palazzetti dello sport ma no agli stadi di calcio, che sono pure all’aperto? Non capisco”.
Il Consigliere modenese fa sue le preoccupazioni in particolare delle squadre della Serie C, quelle maggiormente colpite dalla chiusura degli stadi: “Serie A e B possono contare sui proventi dei diritti tv, che rappresentano un’entrata cospicua nel bilancio. I botteghini invece rappresentano per squadre di Serie C come il Modena una fonte imprescindibile per la loro esistenza”, commenta Barcaiuolo, “per questo chiediamo che il Presidente dell’Emilia Romagna, così come ha permesso la presenza di fans al GP di San Marino e della Riviera di Rimini e lo permetterà a Imola il 30 ottobre, si attivi al fine di ottenere una presenza contingentata dei tifosi negli stadi”.
Il Ministro Speranza ha, per ora, chiuso alla riapertura, almeno fino al 7 ottobre. Barcaiuolo riprendendo la posizione di Ricciardi, consulente del Ministro, dichiara: “Per loro stessa natura i biglietti dello stadio sono nominali e assegnano un posto a sedere preciso. Oltre alla possibilità di sapere in anticipo il numero dei partecipanti, fondamentale a fini organizzativi, abbiamo anche i nomi per una perfetta tracciabilità”, commenta il consigliere di Giorgia Meloni.
'Il calcio rappresenta una fetta importante dell’economia del paese e i proventi degli spettatori una boccata di ossigeno per le realtà calcistiche della nostra Regione. Germania e Francia hanno studiato protocolli e hanno riaperto al pubblico. Se Speranza e il Governo non ne sono in grado auspico che almeno la Regione e il Presidente Bonaccini si facciano sentire, con una posizione non spregiudicata ma di assoluto buonsenso e in piena coerenza con le normative riguardanti gli altri settori”, chiosa Barcaiuolo.
Redazione Pressa
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