La retrocessione dello scorso anno del Modena F.C. in serie C dopo 15 anni ha origini che affondano sicuramente nelle scelte societarie fatte alcuni anni fa, quando il comune di Modena ha agevolato il passaggio di proprietà a personaggi che nessun tifoso avrebbe voluto alla guida del Modena calcio e riuscendo a respingere acquirenti solidi (Bonacini, e prim’ancora Cavagna e addirittura Sghedoni solo per citare i più noti) che avrebbero garantito una credibilità diversa a prescindere dai risultati sportivi.
Il comune di Modena deve farsi perdonare dalla città per queste scelte miopi e per le modalità di un mutuo (unico caso al mondo in cui un privato paga il 50% del mutuo senza avere né la proprietà del bene, né un opzione di acquisto a prezzo concordato) oggettivamente inique, tanto più dopo che l'anno scorso, in cui il Carpi con un solo incasso di una singola partita pagò l’irrisorio affitto per un intero campionato.
E' bene ricordare che Caliendo è stato fortemente voluto (attraverso Commini) dal comune di Modena nel 2012 al posto di Bonacini, per non disturbare i piani di CPL(....), e che ora, sulla scorta dei giusti umori della piazza diventa l’unico capro espiatorio.
A questo punto però non mi interessa andare a cercare le responsabilità del passato (seppur mi sembrano chiarissime) ma bisogna guardare al futuro.
Muzzarelli prima di chiedere garanzie a Caliendo deve esplicitare che il feeling di questa società con la città ed i tifosi non solo non è mai decollato (nemmeno tre anni fa quando il Modena ha sfiorato la serie A) ma in seguito alla retrocessione dello scorso anno e al deludente ma prevedibile risultato di quest'anno si è lacerato in modo probabilmente insanabile anche perche’, al netto degli errori sulla gestione sportiva, la nube che avvolge le entrate provenienti da Lussemburgo ed Isole Vergini preoccupa ed indigna la maggior parte dei modenesi.
Muzzarelli ha il compito di fare da collettore tra le forze imprenditoriali della città e della provincia e fare di tutto per agevolare un passaggio di proprietà che possa garantire un futuro sportivo in linea con la propria storia al Modena fc.
Muzzarelli ha il dovere di far accendere la luce sulla situazione finanziaria del Modena fc per far capire alla città ed alla provincia intera se è possibile acquistare questa società o se, come in molti temono, un passaggio di proprietà è possibile soltanto passando da un fallimento dopo 105 anni di storia .
Muzzarelli non può nascondersi dietro al fatto che il Modena fc è una società privata, perché se da un lato è vero che una società privata non puo’ essere influenzata dal pubblico, è altrettanto vero che da Trieste a Trapani i comuni hanno mille modi per influenzare cambi di proprietà (come peraltro avvenuto a Modena nel 2008 e nel 2012).
Dal 2002 ad oggi (o all'ultima rata pagata) il Modena FC ha pagato per lo stadio molto di piu' di quanto qualsiasi altra società italiana paga per l'affitto dell' impianto dove gioca le proprie partite, il comune dovrebbe usare queste risorse avute per mettere mettere in vendita lo stadio ad un prezzo agevolato contestualmente alla società per rendere appettibile l'intero pacchetto: infatti lo stadio (anche la vendita a rate ad una nuova società), l’area del campo Zelocchi (si può rendere edificabile sino alla rotonda tra Viale Monte Kosika e Viale Monte Cuccoli) sono solo due elementi che mi permetto di suggerire potrebbero essere la leva affinchè si palesino eventuali acquirenti.
Il ruolo del Comune di Modena non può limitarsi al richiedere il legittimo rispetto di un contratto (per quanto iniquo e assurdo questo sia) ma deve adoperarsi per garantire al Modena Calcio, una prospettiva, un futuro in linea con una delle 8 società italiane a non avere mai giocato tra i dilettanti e a non essere mai retrocessa a tavolino insieme a: Atalanta, Roma, Inter, Sampdoria, Udinese, Lazio e Brescia.
Michele Barcaiuolo - Fratelli d'Italia