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La mancata scalata di Toni al Modena

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Probabilmente l'ex-campione del mondo continuerà a parlare di calcio in grandi scenari televisivi per restare nel contesto che più lo aggrada


La mancata scalata di Toni al Modena
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Il luogo d'origine è sempre quel posto che molti di noi chiamano casa, nonostante abbiano girato l'Europa o il mondo. Nel caso di Luca Toni, quel luogo è la provincia di Modena, dove è nato 41 anni fa, prima di iniziare a far goal in ogni dove. L'ex attaccante di Juventus, Verona, Palermo, Fiorentina e nazionale azzurra, è stato coinvolto in un progetto importante che riguarda proprio la squadra del capoluogo emiliano. Così, mentre in quel di Modena è da poco iniziata la nuova campagna abbonamenti relativa alla stagione di serie D 2018-19, una cordata di investitori, capitanata dall'imprenditore Roberto Marai, amministratore di Big Easy e delle sale giochi Las Vegas, già sponsor di Modena Volley, provava a ripartire dopo il crollo. In questo organigramma Luca Toni sarebbe stato team manager e avrebbe senza dubbio provato a dare un impulso importante all'ambiente con la sua esperienza da uomo di calcio tout court.

Tuttavia, il suo curriculum non è stato decisivo nella scelta della nuova dirigenza di una società nuova di zecca.

Propositi interessanti senza premio

“Siamo sicuri di aver predisposto un progetto molto interessante – ha dichiarato Marai – e abbiamo tanto entusiasmo. Luca, poi, è molto carico. Il gruppo ha soci solidi, sono già stati stanziati capitali propri per un progetto triennale e una parte delle quote resta a disposizione di chi vorrà. Nella documentazione spiegheremo ogni dettaglio, ovviamente l’aspirazione è quella di fare un percorso virtuoso che riporti il Modena in breve tempo nelle categorie che gli competono”. Attraverso queste dichiarazioni si evince come in quel di Modena siano intenzionati a tornare a un calcio di prestigio. La società emiliana, infatti, ha militato in tutti i principali campionati italiani, ivi compresa quella Serie A nella quale la Juventus è favorita sulla prossima stagione.

La Juventus, che gioca nell'Allianz Stadium, è stata una delle squadre nelle quali ha militato Toni, il nuovo motore del progetto gialloblu, che anni fa deambulava in Serie B e adesso spera in un'importante spinta dal basso. Tuttavia, alla fine, la cordata che contava sull'apporto di Luca Toni non è riuscita ad imporsi, lasciando così la presidenza a un altro gruppo, quello presieduto da Carmelo Salerno, che ha nominato Doriano Tosi come direttore sportivo, lasciando così l'ex attaccante azzurro con un pugno di mosche.

Il nuovo - vecchio Modena

Perciò la società necessita dell'apporto dei tifosi, che potranno accedere agli abbonamenti grazie a dei prezzi popolari per riempire lo stadio Alberto Braglia, da sempre casa della società modenese. Sono state inoltre da poco presentate le nuove maglie del Modena marcate Kappa, rimanendo fedeli alla tradizione nonostante la ripartenza da zero. L'obiettivo è dunque quello di fare leva sulla fidelizzazione dei tifosi e della piazza, da sempre molto legata a una società che in passato ha disputato tanti campionati in massima serie. L'esempio del Modena, che è dovuto ripartire dal fondo, non è l'unico negli ultimi anni e si avvicina non poco alla situazione che stanno patendo adesso il Bari e il Cesena, da poco dichiarate fallite come società calcistiche.

Tuttavia, il progetto del Modena, sebbene nuovo di zecca, riparte da alcune certezze del passato. Questo perché ad architettare la scalata societaria sono stati Romano Amadei e Romano Sghedoni, i due artefici della scalata dalla serie C alla serie A della squadra canarina. Non a caso i due rappresentano il gruppo preferito dal Comune di Modena, che ha pensato direttamente di escludere la candidatura di Marai e Toni, contattando direttamente Amadei e Sghedoni. La società si chiamerà dunque Pro Modena Srl e farà leva sull'ambiente politico e amministrativo della città e della regione per risalire la china quanto prima. Amadei, patron di Immergas, dovrà tuttavia dosare i suoi investimenti, dato che risulta essere anche a capo di un'altra società iscritta in Serie D, ossia il Lentigione, qualcosa che potrebbe anche causare una sorta di conflitto d'interessi.

Toni cerca alternative

Come tutti gli ex-calciatori di alto livello, Toni è andato dunque alla ricerca di alternative valide per continuare a lavorare senza uscire dal mondo del calcio, quello dove è cresciuto e dove ha vissuto le principali soddisfazioni della propria vita. Come dimenticare, quindi, la vittoria del mondiale del 2006 con la nazionale italiana in Germania? Oppure i due titoli di capocannoniere in Serie A, uno con la Fiorentina e uno con il Verona? Anche lui, come Jorge Hernan Crespo, che fu allenatore del Modena qualche stagione fa, si è visto allontanato dal progetto modenese, e si trova dunque alla ricerca di un'attività dinamica che lo possa mantenere nel suo ambito di appartenenza.

Per il momento sembra che il modenese abbia trovato rifugio a Mediaset, dove fa da opinionista in alcune trasmissioni televisive. Non a caso pochi giorni fa l'ex-attaccante ha detto la sua sull'arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus, dicendosi curioso sull'impatto del portoghese in Serie A. Probabilmente, dunque, l'ex-campione del mondo continuerà a parlare di calcio in grandi scenari televisivi per restare nel contesto che più lo aggrada. Del resto, una volta giocatore di calcio, lo si resta per sempre, anche se non si segna più in campo. Ciò che è sicuro, è che anche se fuori dalla società, Toni continuerà a sostenere il Modena da tifoso.


Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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