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Lo sport modenese si schiera in gran parte col sindaco Muzzarelli: interessante scelta di endorsement che propone alcune riflessioni nella sua novità.
Da sempre le associazioni sportive infatti, coltivano buone relazioni con le amministrazioni locali: impianti, finanziamenti, eventi, di solito vedono il coinvolgimento dei Comuni per realizzazione, e per questo un buon vicinato aiuta.
Ma un conto sono le buone relazioni, un altro conto è prendere posizione alle soglie della campagna elettorale. E non per questione di imparzialità o di finta neutralità: ma solo per l'interesse degli associati.
Quale scenario ci si aspetta di vedere in caso di un cambio di colore dell'amministrazione? Palazzetti chiusi? Piscine riempite di sabbia? Impianti abbandonati? Non pare che sia un mondo possibile. Dunque cosa si aspettano le associazioni? Sarebbe il caso di esplicitarlo.
Viceversa la presa di posizione è inutile.
Il timore è dover ricontrattare condizioni, o dover riallacciare rapporti? Comprensibile. Si chiama alternanza. Ma in questo caso l'aver preso posizione pubblica per una parte politica quale tipo di viatico sarà per aprire un tavolo di discussione?
Da qualsiasi parte la si guardi, tale decisione appare quanto meno curiosa.
Per non parlare degli associati: si sentono rappresentati da questa scelta? Tutti? E si sentiranno garantiti nel loro di diritto di fruire si servizi di livello con un cambio di amministrazione?
Le associazioni forse dovrebbero rimanere fuori dallo scontro diretto. I singoli cittadini sono liberi di parteggiare, fare campagna elettorale, candidarsi. Le associazioni invece dovrebbero sopravvivere ai loro componenti, dialogare con tutti, e muoversi nell'interesse maggiore dei loro associati. Ma anche della trasparenza e chiarezza dei rapporti fra chi amministra le politiche sportive e chi gestisce lo sport - è il caso di dirlo - sul campo.
Simona Lonero
Redazione Pressa
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