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Un Modena per larghi tratti imbarazzante, svogliato, senza corsa, senza determinazione e cattiveria agonistica, apparso in certi frangenti molto distratto, pareggia nel finale (1 a 1) una partita senza capo né coda, al termine di una prestazione al limite della decenza.
Squadra che vince non si cambia, recita una legge del calcio, a cui Mandelli invece preferisce derogare, cambiando l’assetto tecnico e tattico della squadra apparsa brillante a Cittadella, per fare posto al rientrante Palumbo, oggi molto sottotono e mai veramente dentro alla partita; Mandelli propone davanti a Gagno, una linea a tre con Dellavalle, Zaro e Cauz; a centrocampo, un inedito Duca in fascia destra, con Santoro, Gerli, Palumbo e Idrissi; davanti Defrel e Caso largo a sinistra; Palumbo parte sulla linea di centrocampo per alzarsi nel ruolo di mezzapunta a sostegno dell’azione offensiva.
Pronti via, e il Modena rimane dietro; si gioca al piccolo trotto, e pur a ritmi bassi è il Cosenza a fare la partita; il primo squillo è del Cosenza, al 28’: tiro da fuori di Riccardi, palla sul palo dopo la deviazione di Gagno; sull’azione successiva, Cosenza in vantaggio; da rimessa laterale, la palla cade in area gialloblù, la difesa cincischia e non riesce a liberare, pallone ad Artistico che calcia dal limite e infila Gagno.
Il Modena accusa il colpo e non reagisce; il primo tempo si chiude senza che i gialli, imbarazzanti, abbiano mai tirato in porta, incapaci di cambiare passo dopo lo svantaggio subito; squadra molle, lenta e senza idee.Nella ripresa, subito Mendes e Gliozzi per Defrel e Caso, con Palumbo nella posizione centrale di trequartista; anche la ripresa però è una lenta agonia; Modena lento e impacciato, con poche idee nel gioco d’attacco, che non riesce mai a cambiare ritmo e a impensierire la retroguardia ospite; i gialli ottengono uno sterile possesso palla fine a sè stesso che però non produce occasioni da gol. Al 71’ Kamate per Duca, al 74’ il Modena protesta per un presunto rigore ai danni di Gliozzi, al 76’ dentro Bohzanaj per Idrissi e Modena a trazione anteriore, con quasi cinque punte in campo, con Palumbo, Gliozzi, Mendes, Kamate e Bohzanaj contemporaneamente. Il Modena rimane nella metàcampo del Cosenza ma non arrivano mai il guizzo e la giocata decisiva. Al 84’ punizione da sinistra di Bohzanaj, in mischia spunta Mendes che infila la rete del pareggio. Ma al 87’ il Modena rischia di perderla con D’Orazio che da buonissima posizione calcia alto.
L’arbitro, apparso non certo brillante, anche se ininfluente ai fini del risultato, concede 4’ di recupero; i gialli provano a buttare qualche pallone in area ma il risultato non si muove.
Modena oggi non certo nella sua forma migliore; da salvare soltanto il pareggio, che consente ai gialli di proseguire nella striscia positiva; Modena che dovrà comunque resettare velocemente l’opaca prestazione odierna perché i gialli sono ora attesi da due difficile e pericolose trasferte consecutive contro Salernitana e Juve Stabia, partite da non sbagliare assolutamente per non ritrovarsi di nuovo impelagati nel fondo classifica.
Corrado Roscelli
Il tabellino
MODENA-COSENZA 1-1
Reti: 28′ Artistico (C), 85′ Pedro Mendes (M).
Modena (3-5-2) Gagno; Dellavalle, Zaro, Cauz; Duca (71′ Kamate), Palumbo, Gerli, Santoro, Idrissi (76′ Bozhanaj); Caso (46′ Gliozzi), Defrel (46′ Pedro Mendes). A disposizione: Seculin, Beyuku, Botteghin, Caldara, Cotali, Vulikic, Magnino, Battistella. All. Mandelli
Cosenza (3-5-2) Micai; Sgarbi, Venturi, Dalle Mura; Ricciardi, Gargiulo, Charlys, Kouan, Ciervo (75′ D’Orazio); Fumagalli (63′ Mazzocchi), Artistico (75′ Zilli). A disposizione: Baldi, Vettorel, Cimino, Martino, D’Orazio, Cruz, Rizzo Pinna, Zilli, Ricci, Kourfalidis, Hristov. All. Tortelli
Arbitro: Maria Sole Ferrieri Caputi di Livorno (Assistenti Andrea Niedda di Ozieri e Giacomo Monaco di Termoli, quarto ufficiale Giorgio Vergaro di Bari, Var e Avar Manuel Volpi di Arezzo e Rodolfo Di Vuolo di Castellammare di Stabia)
Ammoniti: Idrissi (M), Duca (M), Artistico (C), Gliozzi (M).
Note: 9.164 spettatori.
Corrado Roscelli
Come on rise up, schiena dritta, testa alta e sguardo verso l'infinito. Lo sport è una lezione di vita...
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