Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Brutta, anzi bruttissima, sconfitta del Modena a Castellammare (2 a 1); il risultato non rende forse giustizia ai padroni di casa, mentre la sconfitta certifica la pericolosa involuzione del Modena, apparso anche oggi senza nerbo, senza cattiveria, senza corsa; una squadra in pericolosa caduta, senza idee, senza quella necessaria cattiveria agonistica, apparsa anche appannata dal punto di vista mentale, oltre che tattico, tecnico e fisico; più che una squadra, un gruppo di ectoplasmi quasi al limite dell’encefalogramma piatto.
Mandelli regala anche oggi qualche sorpresa. Davanti a Gagno, linea a tre con Caldara, Zaro e Vulikic; a centrocampo conferme per Magnino, Palumbo, Gerli, Santoro e Cotali; davanti invece sorpresa Gliozzi, in capo dall’inizio al posto di Caso, al fianco di Mendes.
Juve Stabia in vantaggio dopo dieci minuti: rinvio senza pretese della difesa stabiese, il pallone rimbalza, Caldara e Vulikic si addormentano, Candellone ringrazia del regalo, supera Gagno e appoggia in rete; un gol che è lo specchio della partita del Modena, squadra oggi di belle statuine imbullonata al campo di gioco senza grinta e senza mordente.
I gialli accusano forse il colpo e nel primo tempo restano non pervenuti; la squadra non riesce a dare il cambio di passo fisico e mentale necessario per raddrizzare la partita.
Nella ripresa subito Duca per Cotali ma il copione non cambia; prova allora a cambiare Mandelli; al 63’ dentro Caso per Mendes e Bohzanaj per Magnino. Il Modena non fa in tempo ad assestarsi che i padorni di casa raddoppiano subito. Al 64’ punizione per la Juve battuta velocemente, il Modena dorme, palla a Candellone che punta Caldara e calcia in rete.
Il Modena prova a riorganizzarsi e al 75’ accorcia le distanze: Palumbo trasforma in rete il rigore assegnato per un fallo ai danni di Vulikic, La rete del Modena sembra dare la scossa; Mandelli al 76’ inserisce Defrel per Gliozzi; al 81’ palla a Caldara che non riesce a calciare in rete; Caso prova a dare la sveglia, ma senza costrutto; al 89’ Kamate per Gerli; l’arbitro concede 5’ di recupero; allo scadere fallo ai danni di Santoro apparso nettamente da rigore, l’arbitro sorvola, come pure il Var; il Modena protesta ma non serve a niente.
Gialli sconfitti al termine di una prestazione scialba sotto tutti i punti di vista; al di là della sconfitta, preoccupa la prestazione e il modo in cui la sconfitta è arrivata; anche alcune scelte di Mandelli non sono sembrate particolarmente lucide in certi frangenti della partita.
Adesso arriva la sosta, in un momento opportuno, e che sarà utile per serrare i ranghi, fare quadrato e magari riprendere fiato, recuperare tranquillità e unione di intenti, per cercare di raddrizzare una china che sta pericolosamente andando in discesa.
Alla ripresa, i gialli sono attesi da quattro gare difficili (Catanzaro in casa, Pisa fuori, Sassuolo e Cesena in casa), e adesso più che mai è necessario ricompattare squadra, società e ambiente per remare tutti insieme nella stessa direzione.
Corrado Roscelli
Foto Modena Fc
Corrado Roscelli
Come on rise up, schiena dritta, testa alta e sguardo verso l'infinito. Lo sport è una lezione di vita...
Continua >>