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Modena Calcio, sfogo di Salerno: 'Me ne vado, hanno prevalso egoismi'

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'Lascio perché dopo aver contribuito a fondare la società non sono ritenuto degno di sedere nel cda della mia squadra'


Modena Calcio, sfogo di Salerno: 'Me ne vado, hanno prevalso egoismi'
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'Scrivo con tanta amarezza, grande delusione e infinita tristezza perché costretto a lasciare la squadra che ho contribuito a fondare e per la quale quest'anno ho dato tutto me stesso. Lascio perché nonostante la mia volontà, il mio impegno e la mia totale disponibilità, non ci sono le condizioni per continuare a stare insieme. Lascio perché non c'è più nessuna condivisione del progetto sportivo e organizzativo della Società nonostante io abbia il 25% di quote. Lascio perché dopo aver contribuito a fondare la società non sono ritenuto degno di sedere nel cda della mia squadra. E se non sono nel cda, evidentemente, sono indesiderato'. Con questa lettera affidata ai social Carmelo Salerno, ex presidente del Modena Calcio saluta i tifosi e la squadra gialloblu dopo aver ceduto le sue quote a Romano Sghedoni.

'Quello che abbiamo costruito, dalle macerie, quest'anno è sotto gli occhi di tutti. Non abbiamo ricostruito solo una Società di calcio, ma abbiamo ricostruito un rapporto che non esisteva più con la città, con le istituzioni, con i tifosi, con le associazioni. Abbiamo ridato dignità ad un'intera città che era stata umiliata negli ultimi anni. I tifosi e i cittadini modenesi si sono sentiti finalmente orgogliosi della propria Società - continua Salerno -. È stato un anno difficile soprattutto a livello personale perché, da subito, ho dovuto subire, sopportare e superare la diffidenza, lo scetticismo, i pregiudizi e il sospetto di alcuni o forse di tanti, che insinuavano che io fossi lì solo per farmi pubblicità. Diffidenza, scetticismo, pregiudizio, sospetto. Questo è il trattamento discriminatorio che ancora oggi viene riservato a chi non è nato dove lavora, risiede e paga le tasse.

Un prezzo troppo alto che spesso, ingiustamente e in silenzio, si è costretti a pagare in questa nostra amata Italia'.

'E' vero ho una colpa, quella di non essere nato a Modena ma forse ho dato più io allo sport modenese di tanti predicatori di verità e di certezze assolute. È vero non sono nato a Modena ma quest’anno al Modena Calcio ho dedicato tutto me stesso e ho sofferto, pianto, lavorato più di tanti presunti esperti di tecnica e di tattica che, per meri interessi personali, sono pronti a calpestare anche la dignità delle persone - continua l'ex presidente -. Per me il rispetto, la riconoscenza e la gratitudine umana vengono prima di qualsiasi carica... 'perché la durezza di questi tempi non ci deve far perdere la tenerezza dei nostri cuori'. Quest'anno ho imparato che nel calcio arrivare primi non conta, conta solo vincere. Arrivare primi quest'anno è stato considerato 'stagione fallimentare' così fallimentare da rompere una Società che in due anni avrebbe sicuramente riportato il Modena Calcio in serie B. Ho cercato in tutti i modi di scongiurare questa rottura, ho fatto di tutto durante l'anno per tenere unita questa Società, ma purtroppo non ci sono riuscito. Ha prevalso l'io, la presunzione, i personalismi, i rancori, gli egoismi. Solo il tempo ci potrà dire chi aveva ragione e chi dovrà sentirsi in colpa per aver voluto fortemente la rottura. E' per questo che io per strada potrò camminare a testa alta senza mai abbassare lo sguardo, guardando tutti dritto negli occhi, orgoglioso di aver dato tanto a questa Città, difeso i miei principi, difeso con coerenza e onestà l'ottimo lavoro svolto dal Direttore Sportivo e cercato di non disperdere l'esperienza calcistica pluriennale di un socio fondatore. Doriano Tosi e Romano Amadei appartengono alla storia del Modena Calcio per averne scritto le pagine più belle e vittoriose del recente passato'.


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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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